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Pomezia, avanzo di bilancio: 4 o 2 milioni? Parla l’assessore Emanuela Avesani

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piazza pomezia

Nei giorni scorsi a Pomezia è stato discusso il bilancio consuntivo 2014 e, sin dalla sua approvazione in Giunta, gli importi in esso contenuti, così come l’annuncio di un attivo di ben 4 milioni di euro, sono stati ampiamente contestati dal centrosinistra. I maggiori oppositori sono stati il consigliere Pd Omero Schiumarini e l’ex assessore alle finanze Antonio Maniscalco. Riportiamo di seguito l’intervista all’assessore Emanuela Avesani, alla quale abbiamo girato le contestazioni fatte per avere un quadro completo della situazione.

“Vorrei partire precisando cosa è stato approvato – ha esordito l’assessore – La mattina del 28 aprile è stato approvato il rendiconto della gestione dell’esercizio finanziario 2014 dai consiglieri, mentre il pomeriggio gli assessori e il sindaco hanno approvato il riaccertamento straordinario del bilancio consuntivo, così come prevede la nuova normativa, che passa da un sistema “a competenza” a un sistema “di cassa”, ovvero quanto di più vicino possibile alla contabilità delle aziende private”.

Cosa comporta questo nuovo sistema? “È la registrazione delle spese e delle entrate non in funzione della competenza dell’anno, ma quando effettivamente si realizzano. Ovviamente, passando da un sistema all’altro, è previsto un periodo transitorio in cui si consente agli enti locali di fare operazioni di accertamento dei residui in modo tale da non impattare sulla tenuta dei bilanci. Nella relazione scritta dei Revisori dei Conti sul rendiconto 2014 questo processo è ben individuato quando viene detto che i 4 milioni di avanzo sono un atto transitorio che dovrà essere poi riconfermato con il documento di riaccertamento straordinario, cosa che abbiamo fatto in Giunta nel pomeriggio del 28 aprile”.

Da questo riaccertamento sono stati confermati i 4 milioni di avanzo oppure, così come sostengono dall’opposizione, si tratta di cifre inesistenti? “Per essere precisi, il rendiconto 2014 è stato chiuso con 4 milioni e 100 mila euro di avanzo: sono numeri reali, trascritti non dalla parte politica, bensì dai tecnici del settore, a partire dal dirigente, con il quale al massimo può esserci un confronto per capire meglio le procedure, di certo non pressioni o influenzamenti da parte nostra. Di certo non abbiamo forzato la mano a nessuno”.

Come sono stati “tirati fuori” questi soldi di avanzo? “Circa un milione e 100 al risparmio di spesa del 2014 dato prevalentemente dalla riduzione dei costi del personale, a partire dal taglio degli stipendi ai dirigenti, oltre al fatto che uno di essi, Sorbino, è andato via. Gli altri 3 milioni riguardano gli accertamenti dei residui che hanno i precedenti in base alla vecchia normativa”.

E con il riaccertamento sono stati confermati? “Noi abbiamo riapprovato l’accertamento straordinario dei residui in base alla nuova normativa che spiegavo prima, quindi individuando per ogni residuo l’anno di effettivo realizzo o di spesa: questo significa che gli importi sono stati “spalmati” negli anni rispettando le date in cui verranno pagati per quanto riguarda le uscite, mentre per le entrate abbiamo usato un sistema ancora più prudenziale. Visto che la normativa ce lo consentiva, abbiamo deciso di creare un fondo vincolato pluriennale dove inserire i residui di dubbia esigibilità per un totale di ben 128 milioni di euro invece di 108. Questo tipo di prudenza è stata riscontrata dai Revisori, che hanno dato parere favorevole”.

Cosa ci farete con questi soldi? “Verranno messi in un fondo e “accantonati” per 30 anni, consentendoci di sanare vecchie vicende inserite in un modo abbastanza approssimativo, per non dire altro, nei bilanci degli anni precedenti al nostro insediamento, come l’Aser o i contributi regionali mai ricevuti. Questo ci consente di “fotografare” la reale situazione economica dell’ente e di rendere il bilancio molto più stabile”.

Ma, alla fine, quanti soldi sono realmente in avanzo? “Applicando le nuove norme l’importo che risulta come residuo attivo è pari a circa 2 milioni e 200 mila euro”.

Quindi avevano ragione i vostri oppositori? “Assolutamente no. Ci tengo a sottolineare che la cancellazione di alcuni importi è legata alla nuova modalità prevista dalla legge. Noi abbiamo fatto tutto secondo normativa e alla luce del sole. Il primo atto finanziario fatto quando ci siano insediati è stato tramutare i debiti verso i fornitori in debito verso la Cassa Depositi e Prestiti, dando così certezza alla parte inerente le spese e, di riflesso, alle entrate, “sanando” una situazione pregressa. Questo non significa che non abbiamo più debiti, che invece dovranno essere pagati, ma questi non impatteranno più con la stabilità corrente del bilancio stesso, dandoci la possibilità di programmare le spese in maniera coerente. Io reputo questo come uno degli atti più importanti fatti dalla nostra Giunta in ambito finanziario”.

Ma riguardo alle accuse mosse da Maniscalco e Schiumarini cosa risponde, visto che sono state riportate cifre e voci che sembrerebbero dare loro ragione? “Senza voler entrare nella polemica, vorrei rispondere alla lettera di Maniscalco dicendogli che ho letto il verbale di un consiglio comunale svolto nel dicembre 2012, quando lui era assessore alle finanze, in cui proprio Maniscalco portava ad emulazione la salvaguardia degli equilibri di bilancio. Nel suo intervento faceva riferimento al fatto che il bilancio si sarebbe chiuso in equilibrio e che non ci sarebbero stati debiti fuori bilancio. Ma il rendiconto 2012 ha invece dimostrato che l’anno si è chiuso con oltre 7 milioni di disavanzo. Nel 2014 noi abbiamo riconosciuto debiti fuori bilancio legati a vicende pregresse, di cui alcune molto antiche, per oltre 14 milioni di euro, di cui 4 milioni per servizi espletati e non finanziati, come la manutenzione ordinaria e straordinaria fatta dalla Pomezia Servizi negli uffici pubblici o nelle strade. Quindi il mio unico commento è che sarei stata molto felice se il mio predecessore avesse avuto la stessa accortezza quando lui ricopriva il ruolo di assessore al bilancio, come quella che vorrebbe dimostrare scrivendo in continuazione lettere con la sua pseudo associazione”.

E a Schiumarini come ribatte? Perché la sua richiesta non è stata accettata? “Precisiamo che l’atto è stato da lui depositato nella stessa mattina in cui si doveva svolgere il consiglio. Io ho un ottimo rapporto con il consigliere Schiumarini, che reputo una persona intelligente. E stavolta è stato così intelligente da presentare il suo documento non solo alla maggioranza, ma anche alla sua stessa opposizione, la mattina stessa del rendiconto, in modo tale da non consentire a nessuno di avere un riscontro tecnico rispetto a quanto da lui scritto. Già questo, secondo me, la dice lunga. Se era così sicuro di quello che stava depositando, perché non l’ha fatto prima? Io lo vedo come un atto strumentale, forse con la speranza di spaventarci o non so cos’altro. Ma sicuramente tutto ciò che ha riportato in quel documento non ci preoccupa: ho già fatto una verifica con il dirigente sulle macrovoci indicate e tutto è assolutamente regolare e trasparente. Il suo comportamento mi è sembrato una scorrettezza non tanto verso noi, quanto verso il dirigente dell’ufficio, che invece è sempre disponibile a fornire documenti e spiegazioni”.

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