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PRIMARIE NEL PD, PARLANO GLI ALTRI PARTITI DEL CENTROSINISTRA

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Che in politica le primarie siano uno strumento di democrazia diretta è innegabile. Che queste vengano proposte inizialmente e poi bocciate in quanto si è tutti d’accordo su un candidato è sicuramente accettabile. Ma che poi qualcuno ci ripensi (sul candidato scelto) e torni a proporre le primarie lascia un po’ perplessi. Perplessità condivisa anche da PSI, PRC, API e SEL, ovvero i partiti che, insieme al PD e all’IDV, da mesi stavano lavorando per cercare di ottenere un centrosinistra unito da presentare alle prossime elezioni amministrative di Ardea.

“Noi sottoscritti partiti – specificano in una nota PSI, PRC, API e SEL –  prendiamo atto che il PD, con la indizione delle elezioni primarie per la scelta del proprio candidato sindaco alle prossime consultazioni amministrative comunali del 2012, ritratta una precedente decisione assunta dai propri organi locali, confermata dal livello provinciale e da noi tutti condivisa”. Ritrattazione che indica sicuramente quanto sia lontana una qualsiasi forma di armonia all’interno del Partito Democratico. “Un lungo e continuo lavoro della coalizione – prosegue il comunicato – che includeva anche l’IDV, durato oltre un anno, aveva portato a condividere in marzo un protocollo d’intesa che definiva comportamenti, etica, valori e i punti qualificanti alla base del programma di governo. Condiviso il protocollo avevamo invitato il PD a proporre il candidato sindaco; dopo un serrato confronto interno all’inizio di giugno ci veniva proposto il nome di Antonino Abate che veniva da noi accettato. A poche ore dalla sigla dell’accordo IDV decideva, legittimamente, di ritirarsi dall’intesa e procedere con una propria candidatura. Prendendo spunto da questa decisione all’interno del PD si riapriva il confronto e a distanza di mesi, dopo varie vicissitudini interne, arrivava alla determinazione di azzerare la scelta e fare le primarie”. Scelta che non è stata assolutamente allargata agli altri partiti del centrosinista. “Davanti a questo cambiamento di indirizzo, dopo un accordo che poteva definirsi storico per Ardea – sottolineano i partiti firmatari del comunicato – ottenuto  con notevoli sforzi e rinunce da tutte le forze politiche, noi sottoscritti partiti, anche nella consapevolezza della validità dello strumento democratico delle primarie, non possiamo che decidere di soprassedere a qualsiasi decisione di partecipazione, anche con eventuali nostre candidature, sino a quando non sia chiaro il quadro interno al PD con la definizione delle candidature. Questo perché occorre verificare se tutti i candidati si riconoscono nel progetto del centro-sinistra maturato negli ultimi anni e nel protocollo d’intesa già definito”. In pratica, “la coalizione non può sussistere se non vi è certezza sul progetto politico che colui che verrà eletto potrà garantire”. “Noi che da sempre abbiamo operato per un centrosinistra unito continueremo a batterci perché ciò avvenga, cercando di convincere le altre forze compreso l’IDV. Dipenderà solo da ogni possibile componente del centro-sinistra, rinunciando anche a posizioni già assunte, trovare una sintesi di base”. Occorre quindi far da parte i personalismi e fare qualche passo indietro. “Questo è indispensabile – concludono PSI, PRC, API e SEL – perché solo così facendo si potrà raggiungere quella unione da tutti noi auspicata, richiesta dalla cittadinanza e indispensabile per riuscire a battere un centrodestra allo sbando che ha ridotto Ardea in questo stato disastroso. E’ evidente che nella “impensabile” ipotesi di un fallimento del progetto le conseguenze sarebbero molto gravi ed allora ogni componente dovrà farsene carico, per la propria parte di responsabilità, di fronte alla cittadinanza che spera nel centrosinistra”.

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