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Pomezia, caso Eni: nel 2001 si verificò una fuoriuscita di gasolio ma il Sindaco rassicura: “Monitoraggio costante”

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“In merito alle notizie apparse sulla stampa rispetto a una presunta contaminazione delle acque sotterranee al deposito di stoccaggio di prodotti idrocarburici ENI a Santa Palomba, l’Amministrazione comunale chiarisce che presso il sito, il 12 settembre 2001 si è verificata l’accidentale fuoriuscita di prodotto petrolifero tipo gasolio all’interno del bacino di contenimento a causa della rottura di una guarnizione di tenuta di un serbatoio”. A parlare è il Comune di Pomezia dando seguito a quanto anche da noi pubblicato questa mattina.

“In seguito all’incidente – continuano da Piazza Indipendenza – sono state attivate immediatamente tutte le misure di messa in sicurezza ambientale senza alcuna inadempienza da parte dell’azienda. Il procedimento ambientale tuttora in corso, di cui l’Arpa Lazio parla nel documento oggetto degli articoli di stampa, è monitorato dagli Enti competenti attraverso rapporti di monitoraggio semestrali e consente di mantenere il quadro ambientale preservato”.

“Spero vivamente che non vengano creati allarmismi che nuocerebbero esclusivamente alla cittadinanza – dichiara il Sindaco Fabio Fucci – Il contesto nell’ambito del quale l’Arpa Lazio ha segnalato questa questione è la Conferenza di Servizi presso la Regione Lazio riguardante il progetto di una discarica di rifiuti inerti proposto dalla Soc. SEIPA in località “Tor Tignosa” nel Comune di Roma, in cui lo stesso Comune di Pomezia ha espresso parere negativo. Non si tratta dunque di un documento specifico sul deposito carburanti ENI di Pomezia, su cui esiste un procedimento ambientale avviato nel 2001 di cui tutti gli Enti competenti sono a conoscenza e che viene monitorato in maniera costante”.

Restano tuttavia molte perplessità sull’accaduto a partire innanzitutto dalla risposta fornita oggi dal Sindaco, che appena ieri dichiarava invece di “non essere a conoscenza della situazione”; 17 anni sono tanti, e considerando la lunga cronistoria riepilogativa dei fatti resa nota dall’ente stesso (di seguito riportata integralmente) qualcosa sembra in effetti non tornare.

Ad ogni modo ciò che preme ribadire, e non per creare inutili allarmismi, è che nonostante il costante monitoraggio e gli interventi posti in essere, nel 2016 l’Arpa tornava a sottolineare la condizione “di perdurante stato di contaminazione della matrice acque sotterranee con presenza altresì di prodotto in fase libera in alcuni punti di monitoraggio interni al sito, oggetto della procedura di Messa In Sicurezza di Emergenza delle falde acquifere”. E allora alcune domande sorgono spontanee: qual è dunque l’attuale situazione del sito? Quali sono state le conseguenze ambientali dell’incidente del 2001? Perché tutto questo emerge soltanto adesso?

CRONISTORIA SINTETICA DELLA VICENDA

In merito alla situazione di contaminazione connessa con il deposito carburanti ENI di Pomezia – Santa Palomba, si riporta la seguente cronistoria sintetica, ricostruita secondo i documenti agli atti del Settore Ambiente, al fine di chiarire sia gli aspetti sia pregressi che attuali del complesso e controverso procedimento ambientale, che ha impegnato ed impegna tuttora lo scrivente Ufficio per le relative procedure operative ed amministrative:

• in data 22/03/2001, Agip Petroli S.p.A. (oggi Eni S.p.A. Div. R & M) ha comunicato, ai sensi del D.Lgs 22/97 Art. 17 c.13 bis e dell’Art. 9 del DM 471/99, l’intenzione di attivare di propria iniziativa le procedure previste per gli inquinamenti preesistenti, allegando una relazione tecnica redatta da Ecotherm, descrittiva delle indagini preliminari svolte, necessarie per acquisire dati sullo stato del sito;

• in data 12/09/2001, in seguito alla rottura di una guarnizione di tenuta del serbatoio TK 12, si è verificata l’accidentale fuoriuscita di prodotto petrolifero tipo gasolio all’interno del bacino di contenimento, per cui in data 14/09/2001 il Consorzio CONDECO Santa Palomba comunicava, ai sensi dell’art. 7 comma 1 del D.M. 471/99 e dell’art. 17 comma 20) del D.Lgs. 22/97, l’evento occorso il 12/09/2001;

• successivamente ha comunicato, ai sensi dell’art. 7 comma 2) del D.M. 471/99 e dell’art. 17 comma 2b) del D.Lgs. 22/97, le operazioni di messa in sicurezza d’emergenza adottate;

• in data 12/10/2001 il Consorzio CONDECO Santa Palomba ha inviato agli Enti interessati il Piano della Caratterizzazione relativo all’ evento del 12/09/2001, redatto da Ecotherm;

• in data 17/03/04, in sede di Conferenza di Servizi convocata dal Comune di Pomezia a cui hanno preso parte i rappresentanti degli Enti e delle parti interessate (Comune di Pomezia, Provincia di Roma, ARPA Lazio, ENI S.p.A., Consorzio CONDECO Santa Palomba ed Ecotherm) è stato concordato di predisporre un unico Piano della Caratterizzazione del sito, che contempli entrambi i procedimenti in corso sul sito;

• in data 28/10/2004, in sede di Conferenza di Servizi convocata dal Comune di Pomezia a cui hanno preso parte i rappresentanti degli Enti e delle parti interessate (Comune di Pomezia, Provincia di Roma, ARPA Lazio, ENI S.p.A., Consorzio CONDECO Santa Palomba ed Ecotherm) è stato espresso parere favorevole al Piano della Caratterizzazione, condizionato da integrazioni presentate in gennaio 2005;

• in data 18/07/2005 lo Provincia di Roma ha rilasciato l’autorizzazione allo scarico delle acque di falda emunte sul sito con Determinazione Dirigenziale n. 360 /2005;

• in data 03/10/2005 il Comune di Pomezia, con Determinazione Dirigenziale n. 187, ha approvato il Piano della Caratterizzazione con le integrazioni presentate in gennaio 2005;

• nel periodo compreso tra il dicembre 2005 ed il febbraio 2006 sono state condotte sul sito le attività di Investigazione Iniziale previste dal Piano della Caratterizzazione e successive integrazioni;

• in data 24/01/07 Eni ha trasmesso con prot. SPP/GEDE/17/07 il documento “Risultati dell’Investigazione Iniziale”, comunicando altresì l’intenzione di voler procedere all’allineamento della procedura alla nuova normativa in materia ambientale (D.Lgs 152/06) mediante integrazione della caratterizzazione svolta in sito e l’elaborazione dell’ Analisi di Rischio sito specifica;

• nelle date 29 e 30/05/07, come preventivamente comunicato da Ecotherm con prot. TEC/BG/07 395 del 14/05/07, sono state svolte in sito le attività di indagine integrativa finalizzate all’acquisizione di ulteriori dati per la caratterizzazione necessari per l’elaborazione dell’Analisi di Rischio sito specifica;

• in data 14/03/08 Eni ha trasmesso con prot. SPP GEDE n. 97/08, il documento “Analisi di Rischio sito specifica ex D.Lgs.152/06” redatto da Ecotherm contenente anche i risultati relativi al monitoraggio periodico effettuato in aprile 2007;

• in data 10/12/2008 si è svolta la Conferenza di Servizi per la valutazione del documento Analisi di Rischio. La Conferenza ha prescritto la revisione del documento stesso unitamente a prescrizioni circa la delimitazione delle aree contaminate e la Messa in Sicurezza d’Emergenza;

• il Comune di Pomezia con lettera n. 245 del 05/01/09, in riferimento alla Conferenza dei Servizi del 10/12/08, al parere tecnico prot. n. 32657 del 09/12/08 e alla nota prot. n. 33526 del 17/12/08 di Arpa Lazio, ritiene necessaria la rielaborazione del documento “Analisi di Rischio sito specifica ex D. Lgs.152/06″ secondo le prescrizioni e le integrazioni indicate nel suddetto parere tecnico di Arpa Lazio e secondo quanto previsto dalla vigente normativa e dalla D.G.R. n. 451 del 01/07/08;

• Eni Spa Div. R&M con nota lettera prot. n. 60/09 del 05/03/2009, in riferimento alla comunicazione del Comune di Pomezia prot. 245 del 05/01/09, ha comunicato l’intenzione di potenziare il sistema di MISE tramite la realizzazione di un’ulteriore opera di raccolta e sbarramento idraulico delle acque sotterranee e la realizzazione di ulteriore coppia di sondaggi nella zona sud occidentale del deposito;

• nel periodo 29/04/2009 – 04/05/2009, sono state svolte in sito le attività di indagine integrativa lungo il margine sud-ovest del Deposito Eni, finalizzate all’acquisizione di ulteriori dati per la rielaborazione dell’Analisi di Rischio sito specifica;

• in data 18/06/09 con lettera prot. 143/09, Eni Spa Div. R & M” ha trasmesso il documento “Ulteriore Indagine Integrativa” con i risultati dell’indagine eseguita lungo il margine sud ovest del sito comunicando l’intenzione di estendere tale indagine anche su aree esterne al deposito, subordinatamente al rilascio dell’autorizzazione da parte dell’Ente locale competente;

• in data 06/08/09, Eni Spa Div. R & M, facendo riferimento alla propria comunicazione prot. 143/09 del 18/06/09, ha ritrasmesso il documento “Ulteriore Indagine Integrativa” di cui al punto precedente;

• con nota prot. n. 248/09 del 07/10/2009, con riferimento alla nota Arpa Lazio prot. n. 0025738 del 03/09/09 e alla stessa nota Eni prot. n. 60/09 del 05/03/09, Eni Spa Div. R&M comunica di aver predisposto il potenziamento delle barriere idraulica installata per lo Messa in sicurezza d’Emergenza del sito tramite l’installazione di ulteriori 2 punti per l’emungimento delle acque sotterranee;

• in data 02/11/09, il Comune di Pomezia emette l’Ordinanza Sindacale n. 78 prot. n. 91131 del 02/11/09, con lo quale autorizza Eni Spa Div. R&M ad eseguire le indagini in aree esterne di proprietà Terzi poste oltre il confine Sud Ovest del deposito; • in data 02/12/09 con lettera prot. 309/09, Eni Spa Div. R &M ha trasmesso il documento tecnico redatto da Ecotherm, descrittivo della tipologia e modalità di esecuzione delle indagine di cui al punto precedente, comunicando lo data di inizio attività; • facendo riferimento alla nota tecnica di Arpa Lazio prot. n. 0036753 del 17/12/09, con nota prot. n.107719 del 24/12/09, il Comune di Pomezia richiede di integrare il piano di indagine secondo le indicazioni dell’Ente stesso tramite la realizzazione di ulteriori due sondaggi prospicienti e a valle dei piezometri già esistenti Pl15 e PZ2 per il monitoraggio della falda superficiale;

• con prot. n. 13443 del 22/12/09, la Soprintendenza per i Beni Archeologici del Lazio autorizza l’esecuzione delle indagini esterne comunicando che l’area in oggetto ricade in area tutelata da vincoli paesistici archeologici richiedendo dunque l’assistenza alle indagini di un archeologo di provata professionalità;

• con nota prot. n. 04/10 del 12/01/2010, con riferimento alla nota del Comune di Pomezia n. 107719 del 24/12/09 di cui al punto v), Eni Spa Div. R&M trasmette le integrazioni richieste dagli Enti e comunica l’ottemperanza a quanto richiesto dalla Soprintendenza per i Beni Archeologici del Lazio e la data inizio attività;

• in data 27/04/10 con lettera prot. 101/10, Eni Spa Div. R & M” ha trasmesso il documento “Indagine ambientale integrativa area Torre Maggiore” con i risultati dell’indagine eseguita in aree esterne di proprietà Terzi poste oltre il confine Sud Ovest del deposito;

• in data 07/06/10 con lettera prato 153/10, Eni Spa Div. R & M” ha trasmesso il documento “Analisi di Rischio sito specifica rev.1″ redatto da Ecotherm;

• in data 30/09/10 con lettera prot. SPP HUB SO n. 229/10, Eni Spa Div. R & M” ha trasmesso il documento “Analisi di Rischio sito specifica rev.2” redatto da Ecotherm;

• In data 20/05/2011 la Conferenza dei Servizi ha approvato l’Analisi di Rischio sito specifica redatta da Ecotherm con Determina n° 210 del 1 Luglio 2011 del Comune di Pomezia;

• Dal 10/12/2014 la MISE è stata potenziata mettendo in emungimento il piezometro PZ14;

• 27/04/2015: Nota ARPA Lazio prot. n. 0034275 del 27/04/2015 in merito ai Rapporti di Monitoraggio Ambientale aprile e ottobre 2014, presentati da Eni; • 27/07/2015: Nota ENI prot. n. 309/15 Trasmissione della relazione Ambiente rif. 01_0615_130 “Riscontro alla nota di ARPA Lazio prot. n. 0034275 del 27/04/2015”;

• 23/02/2016: Nota ARPA Lazio prot. n. 0013312 del 23/02/2016 in merito ai Rapporti di Monitoraggio Ambientale aprile e ottobre 2014, presentati da Eni;

• 07/03/2016: Nota eni prot. n. 213/16 Riscontro alla nota ARPA Lazio prot. n. 0013312 del 23/02/2016;

• 03/08/2016: Nota eni prot. n.844/16: “Comunicazione inizio attività perforazione nuovo piezometro PZ32”;

• 20/02/2017: Nota ARPA Lazio prot. n. 0012690 del 20/02/2017 in merito al Rapporto di Monitoraggio Ambientale ottobre 2016, presentato da Eni;

• 13/03/2017: Nota eni prot. n. 278/17 Riscontro alla nota ARPA Lazio prot. n. 0012690 del 20/02/2017;

• Nota di Città Metropolitana di Roma Capitale Dip. IV – Servizio 1 del 9 maggio 2017 “Nota Eni prot.987/16 del 14/09/2016 – Sito Deposito Santa Palomba – Esiti Monitoraggio Aprile 2016”.

In relazione a quanto sopra la Società E.N.I. S.p.A ha redatto ed inviati agli Enti coinvolti i seguenti risultati dei monitoraggi periodici: • 2007: aprile, novembre; • 2008: aprile, ottobre; • 2009: aprile, novembre; • 2010: maggio, ottobre; • 2012: luglio, ottobre; • 2013: aprile, ottobre; • 2014: aprile, ottobre; • 2015: aprile, ottobre; • 2016: aprile, ottobre; • 2017: aprile, ottobre.

Dal punto di vista meramente tecnico si sintetizza altresì la configurazione attuale del sistema di MISE (Messa in Sicurezza di Emergenza) attivo nel sito Tale sistema di emungimento è costituito dai piezometri così installati: • PZ2, PZ3, PZ4 e S1: a partire dal 2001; • PZ12 e PZ25: a partire da settembre 2009; • PZ14: a partire dal 10/12/2015; • PZ7: a partire da aprile 2016.

Il sistema di emungimento funziona con le seguenti apparecchiature: • pompe elettrosommerse in n. 5 piezometri: PZ2, PZ25, S1, PZ14, PZ7; • pompe pneumatiche in n. 3 piezometri: PZ3, PZ4, PZ12.

Le acque emunte sono convogliate in n. 6 cisterne di stoccaggio da 5 mc. ognuna, connesse idraulicamente tra loro e collegate al quadro elettrico tramite sensore di livello che interrompe l’alimentazione in caso di “tank full” (serbatoio pieno). Quando viene raggiunto il riempimento, le acque delle cisterne vengono smaltite tramite autospurgo, previa caratterizzazione delle acque, secondo la normativa vigente. Le cisterne sono collocate all’interno di una vasca di contenimento che contiene un pozzetto di scarico all’impianto TAE (Trattamento Acque Effluenti) del Sito.

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