Home » News » Psicologia » Scegli il silenzio

Scegli il silenzio

Pubblicato il

Silenzio
Troppe volte pensiamo al silenzio come all’assenza di parole e di pensieri, al non avere il coraggio di esporsi, o non riuscire ad argomentare una situazione.
In questo articolo invece, metteremo alla luce tutti i benefici del silenzio e della capacità di riuscire a trasmettere messaggi in maniera chiara, pur non aprendo bocca.
La parola “silenzio” dal latino “silentium” significa “tacere, non fare rumore”, ed è su quest’ultimo aspetto che ci soffermiamo: il rumore.
Il rumore è un suono tendenzialmente fastidioso, che non dice nulla e che non possiamo gestire o fermare, elemento disturbante delle discussioni personali e/o lavorative.

La migliore risposta: il silenzio
Il silenzio è una vera e propria reazione, e sono tante le condizioni in cui tacere è la risposta migliore, se non l’unica possibile.
Alcuni esempi:

– Attaccare la persona e non il comportamento specifico
stiamo discutendo su un fatto accaduto, ma all’improvviso chi abbiamo di fronte inizia a screditare o attaccare il nostro essere “sei stupido, sei incapace, sei bugiardo, sei invidioso e così via.
Taci e lascia il “campo di battaglia”.

– Attacchi di aggressività gratuiti
Si riscontrano spesso nei rapporti affettivi/familiari, vecchi rancori e frustrazioni vengono vomitati fuori in modo inopportuno e poco costruttivo.
Reagire serve all’altra persona per scaricare la rabbia repressa, e vuole usare te.
Taci e lascia che scoppi da solo.

– Lingue diverse
Ci sono casi in cui le persone che discutono usano un linguaggio completamente differente, per diverso bagaglio culturale, età diverse, condizioni sociali distanti.
Stacca la spina e zittisci anche loro.

– Fragilità e vulnerabilità
Purtroppo a tutti noi capitano momenti difficili, dove la voglia di mettersi a discutere viene del tutto a mancare; parliamo di separazioni, lutti, solitudine, difficoltà economiche.
Quando la nostra sfera emotiva ha una ferita profonda, restiamo nel silenzio e proteggiamola.

Elaborazioni e consapevolezze
Il frastuono non aiuta l’introspezione, ci macchia la vista e riempie le orecchie di confusione che ci allontana da noi stessi.
Scegliere di non rispondere, non cadere nelle provocazioni, e scegliere di restare in contatto con la difficoltà che stiamo vivendo non significa isolarsi o allontanare gli altri, anzi, è una decisione di forza quella di guardare in faccia il dolore senza aggrapparsi o scappare.
Se non riusciamo a ricevere comprensione da chi ci sta intorno è giunto il momento di riconsiderare tutte le nostre relazioni, di spostarle nella scala di importanza.
Ma non subito: ora restiamo in silenzio e percorriamo la nostra strada.

In questo modo possiamo rimanere in contatto con noi stessi, ascoltare i nostri bisogni, vedere con maggiore chiarezza le nostre priorità. È la precondizione per poter tornare a relazionarsi con gli altri in modo sano e costruttivo, un “conosci te stesso” che richiede coraggio per essere intrapreso.

Se volete raccontarmi le vostre storie per sciogliere insieme qualche nodo disfunzionale, scrivete all’indirizzo: psicologia@ilcorrieredellacitta.it
Vi aspetto.
Dott.ssa Sabrina Rodogno

Psicostress

Impostazioni privacy