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Roma. Fornivano finte lauree a costi esorbitanti: 10 arresti all’alba, sequestri per oltre 3 milioni di euro

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finti corsi di laurea

Pensavano di studiare, che fosse necessario trascorrere ore e ore sui libri, con l’ansia dell’esame o con la preparazione della tesi. Quella sensazione di non essere preparati abbastanza, di poter fare di più. Ma era tutto inutile perché, in realtà, era tutto finto e ben architettato. E tutto ruotava attorno a uno pseudo centro di formazione internazionale, falsamente riconosciuto e convenzionato con enti pubblici e università italiane e straniere, che forniva lauree farlocche, non riconosciute. A prezzi esorbitanti. Insomma, una vera e propria organizzazione, tutto studiato a tavolino per truffare e raggirare decine e decine di vittime ignare. Nel giro di ‘affari’ anche alcune persone residenti a Roma e a Terracina, in provincia di Latina.

Proprio nel Lazio, l’Autorità giudiziaria ha disposto il sequestro preventivo finalizzato alla confisca di rapporti finanziari e due immobili di pregio nel Comune di Roma, nella centralissima Via degli Scipioni, che era nella disponibilità dei promotori dell’organizzazione. Questi beni, che hanno un valore complessivo di oltre 3.200.000 euro, sono il provento dell’attività illecita. 

Le indagini

Tutto parte da un’indagine dei finanzieri del Comando Provinciale di Reggio Calabria e personale della Polizia Metropolitana reggina, che questa mattina – su delega della locale Procura della Repubblica, diretta dal Procuratore Giovanni Bombardieri – hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare personale e patrimoniale, emessa dal Tribunale di Reggio Calabria. Nel ‘mirino’ 10 persone, tutte indagate per i reati di associazione per delinquere finalizzata alla commissione di truffe, falsi ed auto riciclaggio. In carcere tre donne di Condofuri (RC), madre e figlie, mentre agli arresti domiciliari altre 5 persone, residenti nella locride, a Roma, a Trani (BAT), a Terracina (LT) e a Rho (MI). Obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria nei confronti di altri due, residenti a Locri (RC) e a Ribera (AG).

Come agiva l’organizzazione

Come già anticipato, le indagini della Polizia Giudiziaria hanno fatto emergere un finto centro di formazione internazionale. Le persone si fidavano, frequentavano quei corsi, pensavano di laurearsi. Ma in realtà era tutto finto. L’associazione per delinquere, stabile e strutturata, attiva fin dal 2016, in realtà forniva lauree finte, non certificate e riconosciute. E lo faceva chiedendo prezzi esorbitanti, raggirando decine e decine di vittime. Organizzazione che tra truffe, falsi e auto riciclaggio, sarebbe riuscita ad accumulare proventi delittuosi per milioni di euro. 

E, come se non bastasse, una delle promotrice dell’associazione è indagata per appropriazione indebita perché, in qualità di rappresentante legale di un sindacato di Condofuri (RC), si sarebbe appropriata di circa 300.000 euro depositati sul conto corrente dell’organizzazione sindacale, attraverso prelevamenti e bonifici su conti correnti propri o dei familiari.

Le denunce 

Le indagini sono partite dalle denunce, presentate all’Autorità Giudiziaria, da persone truffate che avevano frequentato alcuni corsi offerti dal centro di formazione, ma i cui titoli erano stati ritenuti non validi nell’ambito di procedure valutative del personale, all’interno di Pubbliche Amministrazioni.

Gli indagati, infatti, erano in grado di fornire diplomi di laurea di università straniere con la relativa omologazione, di università italiane telematiche nonché certificati di conoscenza della lingua inglese e abilitazioni all’attività didattica nell’ambito dell’assistenza educativa, all’esito di corsi. Ma era tutto falso. Nonostante le attività formative, con prezzi da capogiro, fossero organizzate in diverse sedi. Nessuna, però, era riconosciuta dalle istituzioni preposte e a volte i titoli venivano rilasciati senza frequentare corsi o superare esami. Certi che nessuno se ne sarebbe accorto. Ma così non è stato. 

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