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Roma, storie di stalking: messaggi, intimidazioni, violenze contro donne. Due arresti nelle ultime ore

Pubblicato il
colombo

La Polizia di Stato, nel giorno dell’ 8 marzo, rinnova il suo impegno a fianco delle donne vittime di maltrattamenti. Fondamentale il concetto di rete che, già da alcuni anni, la Questura di Roma applica su tutto il territorio della provincia con personale sempre più specializzato nel contrasto alla violenza di genere. Il protocollo EVA, ideato per far emergere situazioni potenzialmente pericolose ed ancora chiuse fra le mura domestiche, è solo l’ultimo degli strumenti. Il Camper Rosa del progetto “…Questo non è amore” oggi pomeriggio sarà ad Ostia nella centrale piazza Anco Marzio per incontrare ed informare i ragazzi delle scuole e chiunque voglia scambiare magari solo “due parole” con l’equipe.
E nelle ultime ore, gli agenti della Polizia di Stato hanno messo fine a due episodi di violenza contro due donne, avvenuti entrambi nella zona del commissariato Romanina, diretto da Laura Petroni.

Il primo riguarda una 48enne vittima di maltrattamenti verbali e fisici da parte del marito D.G.M. , romano di 46 anni. Nonostante fosse finita diverse volte in ospedale, non lo aveva mai denunciato. Gli investigatori, dagli accertamenti effettuati nei loro archivi, hanno potuto constatare che la donna più volte aveva telefonato al 112 NUE per chiedere aiuto durante le liti con il coniuge. Ricostruiti così gli anni di violenze, anche grazie all’aiuto della vittima, i poliziotti hanno inviato tutto alla Procura che ha emesso nei confronti dell’uomo un’ordinanza di allontanamento dalla casa familiare. Nonostante questo però, D.G.M., ha continuato ad avere condotte vessatorie e persecutorie nei confronti della moglie, arrivando a prendere a calci la porta di casa per ottenere soldi e poi andarsene. Visto che questi comportamenti si ripetevano quasi quotidianamente, la donna si è di nuovo rivolta alla polizia per denunciare il marito; inoltrato anche quest’ultimo atto alla Procura, la misura cautelare dell’allontanamento dalla casa coniugale è stata aggravata dall’Autorità Giudiziaria nella misura cautelare degli arresti domiciliari.

Più grave il comportamento di G.M. , romano di 39 anni, che non accettando la separazione, da agosto dello scorso anno aveva iniziato a perseguitare la ex compagna con una serie di messaggi contenenti ingiurie e minacce, diretti non solo a lei, ma anche alla figlia e al nuovo compagno. La denuncia della donna, presentata negli uffici del commissariato Romanina, è scattata tuttavia solo a seguito della aggressione fisica. Anche per G.M. il primo provvedimento è stato il divieto di avvicinamento alla ex compagna, alla figlia minore ed ai luoghi da loro abitualmente frequentati. Nel febbraio scorso la vittima, dalla finestra di casa, scorgeva ancora una volta il 39enne appostato in strada e lo filmava con il telefono cellulare. Poi riceveva, nuovamente  una sua telefonata. Forniti agli inquirenti le nuove risultanze investigative, il giudice con ordinanza disponeva la custodia cautelare in carcere .

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