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Come fronteggiare l’incontinenza da stress

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Evitare di farsi cogliere dall’ansia è il primo passo da compiere quando ci si accorge di patire delle perdite urinarie che sono la conseguenza di una incontinenza da stress, e cioè derivanti da sforzi fisici di modesta entità. Occorre, in particolare, rivolgersi al proprio medico di base per renderlo consapevole dell’esistenza di questo problema, affinché lo stress che una situazione simile potrebbe generare possa essere contrastato. Il medico, in primis, stabilirà se siano necessari degli esami ad hoc finalizzati ad accertare il livello di incontinenza: a seconda dei casi si potrà trattare di una visita neurologica, di una ecografia pelvica, di un test urinario da sforzo o di un esame delle urine.

La riabilitazione del pavimento pelvico

Anche se una terapia medica può essere utile per risolvere il problema, essa non dovrebbe essere considerata come la prima soluzione a cui ricorrere. Per tentare di arrestare le perdite di urina, infatti, può essere preferibile rivolgersi a uno specialista in riabilitazione del pavimento pelvico. Per rendere più robusta la muscolatura del perineo, inoltre, si possono svolgere degli esercizi ad hoc: segui questo link per leggere un approfondimento in merito agli esercizi di kegel sul magazine di amioagio.it. Per chi non li conoscesse, la spiegazione è semplice: sono delle contrazioni del pavimento pelvico controllate e volontarie grazie a cui è possibile rimediare non solo ai problemi dovuti all’incontinenza femminile, ma anche a quelli dell’incontinenza maschile. Insomma, sia le donne che gli uomini possono fare sicuro affidamento sugli esercizi di Kegel, che per altro hanno un ruolo importante anche in presenza di disturbi relativi alle disfunzioni sessuali.

Attenzione allo stile di vita

Per la prevenzione della comparsa degli episodi di incontinenza è molto importante prestare attenzione anche alle abitudini della vita di tutti i giorni e allo stile di vita che si adotta. Per esempio, è consigliabile cercare di smettere di fumare: il vizio delle sigarette, infatti, può essere fonte di tosse secca, che a sua volta rischia di peggiorare o addirittura di innescare i sintomi tipici dell’incontinenza da stress. In qualsiasi caso vale la pena di affidarsi a un presidio per incontinenza, che deve essere non solo comodo e pratico, ma soprattutto discreto, tale da non causare imbarazzi in chi lo indossa. In commercio ce ne sono di diversi tipi, ed è importante scegliere un modello che assicuri un livello di assorbenza in linea con i propri bisogni.

Che cosa fare per ridurre gli episodi di incontinenza

Un’altra delle strategie che vale la pena di adottare per ridurre la frequenza con la quale gli episodi di incontinenza si manifestano consiste nell’andare in bagno a intervalli regolari, e cioè sempre alla stessa ora, individuando dei momenti ben precisi. È indispensabile, poi, che la vescica sia il più possibile vuota nel momento in cui si svolgono le attività più impegnative e che comportano una buona dose di fatica. A tavola, sarebbe opportuno ridurre il consumo di tè e di caffè, oltre che di bevande alcoliche: sono tutti prodotti che contribuiscono a irritare o a stimolare in modo eccessivo il tratto urinario, finendo per amplificare i sintomi tipici dell’incontinenza.

Come comportarsi a tavola

Anche il regime alimentare che si segue può avere effetti dal punto di vista dell’incontinenza: la dieta che si segue deve essere ricca di verdura e frutta, alimenti che forniscono una dose abbondante di fibre. Queste, come sono, assicurano una funzionalità intestinale ottimale. Che cosa c’entra l’incontinenza? Non tutti sanno che la stipsi, inducendo uno sforzo superiore al momento dell’evacuazione delle feci, può causare un indebolimento della muscolatura. In generale, poi, è importante conservare il peso forma attraverso una dieta regolare e una costante attività fisica. In questo modo si previene l’accumulo di grasso nella zona addominale, una situazione che rischia di peggiorare i sintomi tipici dell’incontinenza da stress.

Un problema femminile

Questo tipo di disfunzione interessa in misura maggiore il sesso femminile, dal momento che i legamenti che sostengono la vescica sono sottoposti a sollecitazioni notevoli durante la gravidanza e in occasione del parto. Un ulteriore fattore di rischio che deve essere preso in considerazione è quello della menopausa, vista la scomparsa degli ormoni che fino a quel momento hanno contribuito a mantenere la tonicità della muscolatura della zona del perineo.

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