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Lidia Vitale, l’attrice che ruggisce

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La Donna porta il nome di Lidia Vitale. Donna portatrice di valori e di impegno sociale e civile, Vitale come il suo cognome. Lidia Vitale racchiude una, cento, mille donne e tutte coraggiose, mai banali, sempre libere e affrancate dalle sterili etichette che la società spesso impone a chi donna nasce.

Sono donne per lo più italiane, quelle che Lidia Vitale interpreta sul set, il mestiere di una vita, ormai. Eclettica nei dialetti che fa vestire alle sue donne ma sempre coerente al messaggio di dare voce all’universo femminile. L’abbiamo vista nei panni della madre premurosa che determina la riuscita di suo figlio talentuoso nel film di D’Alatri, ‘The Start Up’, in quelli della casalinga romana nel bellissimo ‘La partita’, poi nel ruolo della pugliese Immacolata di ‘Tulipani’, un film di forte denuncia contro la piaga della Mafia ed è stata Magistrato in ‘La meglio gioventù di Marco Tullio Giordana. Lidia Vitale ha la grinta di una leonessa, la voce graffiata di Roma vecchia ed un volto dai tratti veraci, dolci e pratici, che la fanno somigliare all’attrice che stima, Anna Magnani, la Nannarella di Roma Città Aperta.

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Credits by Azzurra Primavera

In questi giorni Lidia è molto impegnata sul set, ma abbiamo comunque l’opportunità di scambiare due chiacchiere con lei.

Lidia Vitale e le donne nel cinema

Lidia, hai alle spalle una carriera ventennale tra cinema e televisione, avendo interpretato ruoli intensi di donne italiane forti e determinate. L’Italia è un paese ancora parecchio maschilista, in tanti ambiti e per tanti versi; pensi che la donna abbia ancora dinanzi a sé un cammino denso di ostacoli per la completa emancipazione e il totale affrancamento da certi stereotipi tanto gretti?

Credo che siamo ancora parecchio indietro rispetto ad altre realtà internazionali per quanto riguarda il ruoli femminili. Se pensi che su due progetti a cui sto lavorando in questo momento ho in entrambi una scena che mi vede dietro i fornelli! (ride). C’è bisogno di una scrittura che affronti un’analisi al femminile a più livelli. Ancora troppo pochi sono i ruoli da protagonista femminile e spesso sono scritti da uomini quindi mancano di quella miriade di sfaccettature proprie del femminile. Ecco perché ho scritto un progetto e sto pensando ad una mia prima regia tutta al femminile.

Da ragazza hai studiato in America; cosa ti ha lasciato quel metodo di studio? Quanto e cosa c’è di diverso negli Usa che in Italia non c’è, a tuo parere, per un aspirante attore che voglia perfezionarsi?

La figura di uno o più Maestri è fondamentale nel processo di formazione attoriale. Tuttora mi confronto con un coach almeno una volta ogni sei mesi e ogni volta che ne ho bisogno. La verità è che il cinema internazionale ha spesso imparato e “rubato” dal cinema italiano. Hanno sistematizzato e strutturato quello che noi per un certo periodo facevamo “naturalmente” ed hanno affinato delle tecniche. 

I temi di impegno sociale e civile nei ruoli interpretati nei film

I tuoi sono ruoli intensi, che emozionano, che spesso raccontano storie di una Italia che non c’è più, di grande impegno civile, morali forti come la giustizia e la lotta alla mafia. Pensi che il nostro paese sia cambiato negli anni? E se sì, in che modo?

Diciamo che cerco di agganciare una verità per ogni personaggio che interpreto. Siamo coinvolti per quanto ci riguarda ancora troppo in dinamiche spesso clientelari e lontane da una onesta meritocrazia. Ma questo riguarda ogni ambito. Sono una bilancia… il senso di giustizia è una condanna! (ride)

Anche il cinema è cambiato? Se sì, cosa è cambiato?

Ho molta fiducia nelle nuove generazioni di registi. Sicuramente avevamo bisogno di sganciarci da un cinema a volte troppo nostalgico di un neorealismo che oggi non funziona quasi più, anche se ci ha insegnato tanto.

Oggi la produzione di serialità ha anche uno spazio maggiore rispetto al Cinema… mi piace citare Al Pacino che in un’intervista, allargando le braccia a simularne la misura, ha detto: “Television became like that… let’s do it better”. La grande sfida è riuscire a portare la settima arte nel ‘piccolo schermo’ e non viceversa.

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Credits by Azzurra Primavera

L’impegno delle attrici donne e di Blu Yoshimi

Ammiri molto Anna Magnani. Il suo coraggio di essere donna e attrice in una Italia in cui ancora quel tipo di attrice, così forte e indipendente non era sdoganata. C’è un’altra donna, anche non attrice che stimi? 

Cate Blanchett oggi la ritengo una delle migliori. Mi ispira sempre moltissimo. Ammiro tutte quelle attrici che si stanno esponendo in prima persona, impegnandosi come registe, produttrici di progetti che parlino di donne, di abuso e che stanno imparando a fare rete per renderci tutte più forti e libere.

Qual è il film che ricordi con maggior piacere? 

Tra gli ultimi sicuramente Tulipani, un film che mi ha tenuto legata per problemi produttivi per 2 anni al personaggio di Immacolata. Ma con ogni progetto a cui ho partecipato c’è un profondo legame… ogni personaggio ha fatto e fa parte di un percorso di crescita artistico e personale.

Hai una figlia, Blu Yoshimi, attrice come te. Cosa vorresti che prendesse da te? Quale messaggio cerchi di lasciarle in eredità?

È un grande onore avere come figlia una collega così talentuosa. Quello che cerco di ricordarle sempre è di non smettere mai di giocare, di divertirsi e di ricercare. Non si arriva mai. E di legare sempre al lavoro un “purpose” più grande, che riguardi l’evoluzione dell’umanità.

I progetti in cantiere di Lidia Vitale

Stai lavorando ad un film, ora. Vuoi anticipare qualcosa ai tuoi fans e a chi ti legge?

Ho da poco terminato le riprese di una serie Netflix di cui ancora non posso dire nulla. Sto ultimando le riprese di ‘Ghiaccio’, diretto da Fabrizio Moro e Alessio de Leonardis e ho una partecipazione nel film di Paolo Genovese, ‘Il Primo Giorno della Mia Vita’. A breve spero sarà pronto il Film ‘Grand Bolero’ di Gabriele Fabbro, che abbiamo ultimato a Dicembre, in cui sono protagonista di uno psycho thriller tutto al femminile. Realizzeremo un corto con un cast d’eccezione dal titolo ‘Il Giudizio’. Nel frattempo sto cercando di realizzare la mia opera prima da regista, della quale appunto mia figlia Blu Yoshimi sarà protagonista, con me al suo fianco. Per il momento il mio ultimo corto scritto, prodotto e diretto ‘Tra Fratelli’ è stato acquisito da Short Tv e presto sarà disponibile sulla piattaforma. Ci sono altri progetti in preparazione… ma come sai, finchè non c’è firma non se ne parla! (ride).

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