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Camomilla, non solo relax ma anche curativa

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Camomilla: alla scoperta dei segreti della pianta più rilassante in natura

Grazie alla diffusione di una quantità maggiore di informazioni in merito all’alimentazione umana, si è giunti finalmente alla conclusione che un regime alimentare corretto è in grado di curare e depurare (letteralmente!) l’organismo.
Ma attenzione: un’alimentazione corretta e ferrata, regolata secondo i princìpi dell’assunzione giornaliera di tutte le sostanze nutritive necessarie alla crescita e al sostentamento dell’organismo, non va assolutamente intesa come mezzo per sostituire una cura farmacologica prescritta da un medico.

È certamente vero, però, che un’alimentazione sana ed equilibrata può favorire il miglioramento dei meccanismi che regolano il funzionamento dell’organismo.
Rimanendo in un’ottica alimentare, tra i vegetali in grado di apportare notevoli benefici al corpo umano, soprattutto se assunto con una buona frequenza, troviamo la camomilla.
Nota per essere una pianta dall’eccezionale funzione rilassante – in grado di favorire il riposo notturno, grazie alla presenza di flavonoidi e altre sostanze contenute nella propria composizione -, la camomilla è dotata di innumerevoli proprietà benefiche che vanno ben oltre il solo (e sempre utilissimo) potere calmante.

Cerchiamo di comprendere al meglio quelle che sono le altre straordinarie funzioni della camomilla, pianta di eccezionale valore e troppo spesso sottovalutata.

La camomilla come antinfiammatorio

Una delle funzionalità più note della camomilla è la sua capacità antinfiammatoria. Se assunta con regolarità, infatti, la camomilla è in grado di diminuire i dolori derivanti dalle infiammazioni localizzate in aree diverse del corpo.
Entrando ancor più nel dettaglio, la proprietà antinfiammatoria è garantita dalla sua azione calmante e antisettica, il che rende la pianta e i prodotti da essa derivati (tisane e infusi su tutti) in grado di diminuire notevolmente i classici bruciori di stomaco.

Il mal di stomaco può manifestarsi nel momento in cui, al termine di un pasto, e in particolar modo durante la digestione, alcuni alimenti hanno difficoltà ad essere digeriti dall’organismo. In questo senso, la camomilla è un alleato di eccezionale valore: assumendola in forma di tisana a circa un’ora dalla fine dei pasti (è sempre meglio evitare di disturbare le prime fasi della digestione, particolarmente delicate), sarà possibile eliminare il fastidioso bruciore tipico di un’intolleranza alimentare o di un’abbuffata.

La camomilla come nemico dell’ansia

La già citata funzione rilassante rappresenta la caratteristica più nota della camomilla, e non soltanto da un punto di vista prettamente fisiologico. Già, perché oltre a consentire al corpo di rilassarsi al termine di una giornata particolarmente dispendiosa dal punto di vista delle energie fisiche, la camomilla consente di ridurre i princìpi d’ansia derivanti da pensieri negativi o da altri fattori scatenanti.

L’insorgere di crisi d’ansia è un fenomeno piuttosto comune nell’essere umano e, contrariamente a quanto si pensi, non va assolutamente considerato come un nemico insormontabile: con l’assunzione di camomilla, sia bevendo la classica tisana che facendo uso di un olio essenziale realizzato con gli estratti della pianta di camomilla, i sentori tipici delle crisi di panico verranno rimossi dalla propria mente, favorendo una respirazione corretta e garantendo tranquillità e buon riposo.
Lasciare che l’ansia prenda il sopravvento è del tutto controproducente sia nei confronti del corpo, sia per la mente: lasciate che la camomilla si prenda dolcemente cura del vostro organismo.

La camomilla per diminuire i dolori mestruali

Una delle proprietà meno conosciute della camomilla è la sua protezione del corpo femminile nei confronti dei dolori mestruali. Persino il nome scientifico usato in botanica per identificare la camomilla possiede riferimenti diretti a questa particolare proprietà: dal punto di vista della classificazione, infatti, la pianta prende il nome di “Matricaria chamomilla“, con il termine “matricaria” che, riferito al genere, non significa altro che “utero” (dal latino “mātrīcis“).

Altrettanto interessante è cercare di capire in che modo la camomilla possa favorire la diminuzione dei disturbi derivanti dalle mestruazioni della donna. Anche in questo caso rientrano in gioco le combinazioni dei princìpi attivi tipici della pianta, con l’olio essenziale che, combinato nuovamente con i flavonoidi (in particolar modo la quercimetrina e l’eupatuletina), consente di eliminare gli spasmi tipici che contraddistinguono la parte inferiore dell’apparato digerente.

In questo frangente saranno lo stomaco e l’area intestinale a trarre benefici dall’assunzione della camomilla, con un ridimensionamento decisivo degli spasmi muscolari che possono contraddistinguere il soggetto femminile sia durante la fase premestruale che durante la settimana del mestruo.
Per quanto riguarda la fase mestruale, in caso di crampi dolorosi si suggerisce l’assunzione della camomilla in poche gocce di olio essenziale da mescolare alla tisana.

La camomilla come cura degli inestetismi

Aldilà degli straordinari benefici della camomilla (e dei prodotti derivati) sin qui descritti, la pianta è meno nota per essere anche un eccezionale alleato della cute. Nello specifico, sono in pochi ad essere a conoscenza della capacità della camomilla di favorire il miglioramento della condizione della pelle, e in particolar modo dal punto di vista della cicatrizzazione dell’epidermide e dell’eliminazione dei batteri.

Tali proprietà sono garantite sia dall’assunzione della camomilla in forma di infuso, sia dall’utilizzo dell’olio. Logicamente, quest’ultimo risulta più indicato per la possibilità di agire direttamente su ampie porzioni di pelle.
Per quanto riguarda l’olio, esso può essere facilmente preparato attraverso un pratico procedimento domestico:

  • collocare fiori di camomilla essiccati all’interno di un vaso di vetro sterilizzato (il classico vasetto di marmellata, per intenderci);
  • aggiungere olio di jojoba o olio di mandorle al contenuto;
  • ricoprire interamente i fiori con il liquido;
  • salvaguardare il vasetto dalla luce del sole per un mese e mezzo, collocandolo capovolto all’interno di un armadio o nella dispensa (o comunque in un luogo all’interno del quale i raggi solari non possano filtrare: l’esposizione alla luce può causare la macerazione dei fiori);
  • al termine del periodo stabilito, utilizzare l’olio dopo aver filtrato i fiori con un colino.

Infine, da non tralasciare l’importante ruolo della pianta dal punto di vista della pulizia dei capelli grassi: utilizzando uno shampoo alla camomilla o un infuso a base di camomilla (acquistabile online su https://www.simielecakedesign.com), a cui può essere aggiunto bicarbonato e succo di limone, si diminuirà notevolmente l’infiammazione che comporta la formazione della forfora sul cuoio capelluto.
La forfora è una delle principali cause dell’insorgere dei capelli grassi, insieme a fattori genetici e ormonali.

 

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