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Non basta una mimosa

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Oggi è la Festa delle donne, come ben sapete: una ricorrenza che si protrae in Italia da quel lontano 1922.

E’ una Festa perché libera, almeno per un giorno (si spera), da continui soprusi, pregiudizi e maltrattamenti quotidiani che molte donne sopportano dal prossimo di sesso maschile

Ebbene, immaginiamoci i vari scenari, i vari ambienti, le tante circostanze a cui è sottoposta regolarmente una donna: lavoro, famiglia, amicizie, insomma immaginiamoci la vita di una donna oggi in Italia.

L’Italia è un Paese molto controverso e maledettamente strano tanto da cambiare addirittura sistema elettorale per favorire l’elezione di una donna in ambito istituzionale ma che poi ai quasi 2000 mila femminicidi che ci sono stati nel nostro Paese dal 2006 reagisce in modo indifferente ed in molti casi in modo compiacente. L’Italia è quel Paese dove le donne vengono sistematicamente attaccate per il semplice fatto di essere di sesso femminile e quindi non sul merito. Molti uomini ricorrono anche ad attacchi sessisti pur di destabilizzare la donna con cui avrebbero una discussione ma sono già consapevoli di non reggerla buttandola in caciara: “Torna a lavare i piatti”, “Stira”, etc.. 

Esistono donne che lavorano incessantemente. Esistono donne che mantengono un’intera famiglia con l’ausilio esclusivo delle loro forze. Esistono donne che hanno subìto gravi violenze fisiche o psicologiche. Esistono donne che sono allo stremo anche grazie a voi. Ebbene queste donne non mollano e sorridono non solo oggi, ma sempre, nonostante tutto.

Io mi rivolgo a te, caro mio. A te che tratti la tua ragazza, tua moglie, tua sorella o una donna che nemmeno conosci in modo becero e ostile, violento e dissacratorio, mentalmente pesante e orrido, mi rivolgo a te. Posa quella mimosa, non meriti di regalargliela e tratta la prossima donna che incontrerai, chiunque ella sia, come una principessa. 

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