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Infernetto, Via Ceccarossi continua a essere vittima d’abbandono e mancanza di manutenzione

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Continua a persistere l’insofferenza di numerosi residenti dell’Infernetto, che da diversi anni devono assistere inermi al fortissimo degrado di Via Domenico Ceccarossi.

Quella che un tempo si presentava come una strada privata del X Municipio di Roma Capitale, oggi è una delle arterie urbanistiche più vissute del quartiere Infernetto e soprattutto vede la presenza di svariate attività commerciali come supermercati, bar, ristoranti o negozi per casalinghi. 

Una strada quindi molto trafficata tutti i giorni all’interno di questo quadrante romano, cui però non viene data troppa attenzione dalle istituzioni dagli albori. Da circa 3/4 anni i residenti combattono con il dissesto stradale di Via Domenico Ceccarossi, che attualmente vede una strada verso lo stato di collasso tra Via Marco Enrico Bossi e Via Stefano Landi.

Condizione che si ripresenta addirittura in maniera evidentissima anche sulla pista ciclabile che costeggia il tratto di Via Domenico Ceccarossi adiacente a Via Bartolomeo Campagnoli, con questo marciapiede e la suddetta corsia per i velocipedi letteralmente al collasso tra buche e crolli del manto stradale. Una situazione notevolmente pericolosa soprattutto per i bambini residenti in questa zona, spesso costretti a camminare o girare in bicicletta fuori dal marciapiede in questo punto con il rischio di essere finire investiti da qualche macchina. 

Le problematiche della strada non finiscono qui, considerato come anche il terreno abbandonato di Via Alessio Olivieri è fonte di arrabbiature per tanti residenti. Il pezzo di terra è considerato una discarica abusiva coperta da quintali di sterpaglie, in più occasioni è stato protagonista di segnalazioni al Comune di Roma per il rischio d’incendi o smottamenti di fango in direzione delle ville che sorgono lì nei pressi. Tutti problemi che sono stati puntualmente presi sottogamba dalle varie Amministrazioni susseguitesi negli anni, creando soprattutto notevole paura per la possibilità di roghi che quasi ogni estate vedono protagonista questo quadrato di terra per la presenza di erbe secche e le alte temperature. 

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