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Maxi rissa a Monterotondo: individuati gli autori del pestaggio, c’è anche un minorenne. Incastrati da telecamere e social

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Una rissa violenta tra bande di ragazzi quella che si è consumata nella notte tra domenica e lunedì a Testaccio.

Una gigantesca rissa è avvenuta nel Centro Storico di Monterotondo. Il fatto, datato un mese fa ma con i video che da settimane girano sul web, ha visto protagonisti dei giovani adolescenti. L’episodio sarebbe avvenuto davanti a un noto pub della cittadina, con un ragazzo che addirittura sarebbe stato picchiato a sangue sulla strada, riportando gravi ferite al proprio volto. 

La gigantesca rissa tra giovani a Monterotondo

I Carabinieri della locale Compagnia hanno identificato e deferito alla Procura della Repubblica di Tivoli diversi giovani, presunti autori di un’aggressione sfociata in una vera e propria rissa in pieno centro, rimasta non denunciata ma tuttavia tranquillamente postata sui social. Al termine della pesante scazzottata, un ragazzo era stato trasportato in ospedale per le lesioni subite con prognosi di ben 21 giorni.

Le dinamiche della scazzottata tra adolescenti

L’episodio risale al 17 giugno, quando intorno alle 22.00 di una calda serata estiva, sulla “passeggiata” di Monterotondo, precisamente in via Bruno Buozzi, davanti a un noto Pub molto frequentato dai giovani del posto, improvvisamente per futili motivi era scoppiata una rissa alla quale, nel tentativo di placare gli animi, erano intervenuti persino i gestori del locale e i dipendenti dei locali affollati nelle ore serali, i quali, solo al termine della furiosa lite, avevano richiesto aiuto tramite il 112, con il successivo intervento dei Carabinieri.

Carabinieri di Monterotondo

L’intervento dei Carabinieri sul posto

La pattuglia giunta sul posto non aveva trovato più nulla della violenza scatenata da un gruppetto di giovani violenti. Unico dato in mano ai carabinieri, diverse ore successive all’accaduto, un certificato medico trasmesso dal Policlinico Gemelli di Roma ai carabinieri di Monterotondo, per un giovane paziente del 1996: il ragazzo è entrato in codice rosso con evidenti ferite al volto e poi dimesso con una prognosi di 21 giorni per calci e pugni in faccia.

Il video della rissa sui social network

A distanza di poche ore dalla scazzottata, hanno iniziato inoltre a girare in rete i video registrati da diversi testimoni con i propri telefonini, ma evidentemente meno disponibili a essere ascoltati come testimoni dell’accaduto, poiché dileguatisi con l’arrivo dei Carabinieri. L’episodio è rimasto non denunciato, nemmeno dalla stessa vittima del sanguinoso pestaggio.

Le indagini dei Carabinieri

I Carabinieri di Monterotondo di propria iniziativa hanno avviato una serrata attività investigativa, culminata in una Comunicazione Notizia di Reato alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Tivoli, arrivando a individuare quali sospetti autori della rissa, ovvero 5 soggetti di cui uno dei quali addirittura minorenne. Le risultanze investigative, corroborate non solo dalle testimonianze raccolte con pazienza e perseveranza nei giorni successivi ma anche dalle immagini dei sistemi di videosorveglianza urbana nonché dalle stesse immagini postate sulla rete, hanno infatti evidenziato la dinamica e consentito l’identificazione dei partecipanti alla rissa. Si tratta di quattro ragazzi tra i 18 e i 23 anni tutti del posto, e un minore di Fiano Romano.

La testimonianza di alcune persone

Oltre alle indagini tecniche, fondamentale per identificare gli autori si è rivelata la testimonianza di alcuni avventori dei locali pubblici della movida, che si erano allontanati dalla scena ma di fatto avevano assistito alle fasi dell’aggressione e sono stati individuati e invitati a riportare ai carabinieri quanto da loro conosciuto poiché individuati come “presenti” dai sistemi di videosorveglianza urbana, ovvero individuati tra coloro che avevano postato i video in rete.

I responsabili della rissa

Alcuni dei soggetti deferiti sono già noti ai carabinieri come abituali frequentatori di luoghi affollati per provocare aggressioni e risse e saranno segnalati alle Autorità di Pubblica. Sicurezza anche per eventuali provvedimenti restrittivi della libera di circolazione, per supposta pericolosità sociale.

 

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