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Questo cinismo così “trendy” non mi appartiene

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Vi osservo da mesi, ma ammetto, ultimamente lo faccio un po’ di più. Sì, parlo di voi polemici del web che vi siete fatti trascinare da questo ciclone che non vi appartiene, ma che avete fatto comunque vostro perché, a quanto pare, risulta tra le tendenze più gettonate. Odiare tutto, odiare tutti, essere intolleranti, disillusi, acidi, spesso cattivi, velenosi, e – pensate un po’ – senza che la vita vi abbia mai fatto nulla perché questo accadesse.

Tenetevi alla larga da me, potrei infettarvi. Io sono il vostro opposto; certo, lo ammetto, molto spesso sono troppo nuda e cruda, non ho peli sulla lingua – ahimè l’unica parte del mio corpo dove mancano. Non mi pongo il problema di dire quello che la mente pensa, ma mai e poi mai detesterei qualcosa, così, come fate voi, a comando.
Io credo ancora – e nonostante tutto – nell’amore, nell’amicizia, nella famiglia e amo anche il Natale – la festività che tanto disprezzate e di cui parlate male da novembre all’Epifania – e no! Credetemi! Non perché sono sempre state rose e fiori. Non vado a braccetto con l’entusiasmo perché ho vissuto nella bambagia e non so cosa significhi soffrire; anzi! Amo questo periodo e molti altri, proprio perché so cosa vuoi dire arrancare, penare, piangere a cascata senza poterne fare a meno. Che poi per carità, non fraintendetemi: non dev’essere che siccome è Natale allora siamo tutti più buoni, ci amiamo tutti, facciamo gli auguri a quella persona della quale non ci interessa granché. Non dev’essere che non ce ne frega nulla ma ci sentiamo obbligati a festeggiarlo, che ci suscita tristezza e fingiamo felicità, ma, nello stesso modo, non può essere nemmeno che si odi questo periodo e qualsiasi altro – da San Valentino, passando per Carnevale, arrivando al festino di Santa Rosalia, Ferragosto e pure Halloween – solo per risultare alternativi, forti e quindi “fighi”. Manco ci faceste i soldi con tutta questa ostentata freddezza; allora sì che capirei e forse avrebbe anche un senso.
Io forse sbaglierò, ma non riesco a seguire questa tendenza. Non riesco oggi e sono certa non riuscirò domani. Preferisco apparire ai vostri occhi debole e fessa, continuando ad amare alla luce del sole questo periodo dell’anno. Perché? Ho un’infinità di motivi; gli alberi di Natale addobbati da Sagra della decorazione più eccessiva, le luminarie per le vie, il mercatino nel centro di Genova che entri dentro che sai di Flower by Kenzo ed esci che puzzi di fritto, nemmeno avessi lavorato per anni nel peggior ristorante cinese di Shanghai. Adoro i balconi illuminati, il caos frenetico per le strade, i bambini entusiasti, i miei genitori che iniziano a mangiare torrone, fichi, marron glacé da metà novembre, per smettere all’Epifania e per poi lamentarsi di aver mangiato troppo torrone, fichi, panettone, marron glacé, giurando che l’anno dopo non faranno così e invece sarà pure peggio; colesterolo e trigliceridi permettendo, ovviamente.
Per voi tutto ciò sarà pure noioso, stupido, da non condividere – che vergogna eh?! – ma per me no, è l’opposto; rimarrà sempre uno spettacolo grandioso, o almeno, lo sarà  finché potrò viverlo, annusarlo, sentirlo, averlo. Quindi me lo godo, alla grande, senza vergogna, addobbando casa che nemmeno Babbo Natale avrebbe tutta questa fantasia, indossando maglioni ridicoli, abbracciando le persone che ho al mio fianco, continuando ad ignorare chi non mi piace, chi mi sta sulle palle, chi non tollero – perché il Natale rende più buoni, ma non stupidi – e alla faccia di ‘sto cinismo che dilaga soprattutto sui social, che fa tendenza con botte di migliaia di “mi piace”, stelline e seguaci, ma che nel frattempo vi rende tutti uguali, tutti omologati e che no, mi dispiace tantissimo, ma questa volta non mi avrà.
Alessandra Crinzi
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