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Emesso divieto di avvicinamento per 49enne di Valmontone: ex coniuge e compagno vittime di atti persecutori

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Carabinieri di Valmontone

Atti persecutori verso l’ex e il suo nuovo compagno: divieto di avvicinamento per uno stalker pluridenunciato nella zona di Valmontone.

Prosegue l’impegno dei Carabinieri nella tutela delle fasce deboli, con particolare attenzione alle vittime di violenza, soprattutto donne e anziani. In un’operazione congiunta coordinata dalla Procura della Repubblica di Velletri, i Carabinieri della Stazione di Artena hanno eseguito un’ordinanza che impone il divieto di avvicinamento nei confronti di un 49enne di Valmontone. Quest’ultimo è gravemente indiziato di atti persecutori ai danni della sua ex coniuge e del suo attuale compagno.

Atti persecutori a Valmontone: l’azione dello stalker contro le vittime

La misura cautelare è stata emessa dal GIP del Tribunale di Velletri su richiesta della locale Procura, dopo le denunce presentate dalle vittime. Queste hanno raccontato una storia di continua persecuzione, con pedinamenti, minacce di morte e danneggiamenti di veicoli a opera dell’ex marito. Le indagini approfondite condotte dai Carabinieri hanno permesso all’Autorità Giudiziaria veliterna di intervenire tempestivamente per tutelare le vittime.

Atti persecutori a Valmontone: l’ultima intimidazione di dicembre 2023

Le parti offese hanno dichiarato di essere state vittime di atti persecutori senza alcun apparente motivo, e nel corso del tempo, tali comportamenti si sono intensificati, generando un grave e duraturo stato di ansia e paura. L’ultimo episodio, datato 23 dicembre scorso, ha visto le vittime subire minacce di morte verbali attraverso il video-citofono e danneggiamenti alle loro autovetture.

Atti persecutori a Valmontone: l’intervento dei Carabinieri

La rapida risposta dei Carabinieri è stata fondamentale: intervenuti immediatamente dopo la chiamata di soccorso al 112, hanno acquisito immagini, raccolto denunce e ascoltato i testimoni del condominio. Di concerto con l’Autorità Giudiziaria, è stato emesso il divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalle vittime, con una distanza minima di 500 metri, e il divieto di comunicazione attraverso qualsiasi mezzo.

Queste misure hanno permesso di porre fine agli atti persecutori, restituendo serenità alle vittime, le quali ora possono riprendere il loro stile di vita quotidiano senza la costante minaccia dell’ex coniuge.

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