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Lazio zona rossa fino a quando? D’Amato: ‘Rt in discesa ma casi in leggero aumento’

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Zone rosse gialle e arancioni, Piazza Armerina

La Regione Lazio è per la prima volta in zona rossa dal 15 marzo scorso, un balzo dal giallo alla fascia di rischio più elevata. Scuole chiuse, attività con saracinesche abbassate e spostamenti limitati, vietati anche all’interno del proprio Comune se non per comprovate esigenze. Motivi di lavoro, salute o necessità da dimostrare con il modulo di autocertificazione nel caso di un eventuale controllo. Il Lazio, dall’ultimo monitoraggio aveva un Rt a 1,3, numero che ha automaticamente fatto scattare la zona rossa, così come per la maggior parte delle Regioni italiane, considerando che solo alcune sono in zona arancione. Ma fino a quando ci sarà la zona rossa? Domani, se il modus operandi è sempre lo stesso delle scorse settimane, ci sarà il monitoraggio degli esperti della cabina di regia, ma per il Lazio molto probabilmente non cambierà nulla. Questo perché per passare in zona arancione c’è bisogno di far trascorrere almeno 14 giorni dal precedente cambio di colore. 

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L’Assessore D’Amato è fiducioso e ai microfoni della trasmissione Che Giorno è di Rai Radio 1 qualche giorno fa aveva dichiarato: Io credo che due settimane saranno ampiamente sufficienti per ricondurre questo coefficiente Rt sotto la soglia di allerta. Per quanto riguarda il Lazio è stato questo l’elemento discriminante perché i tassi di occupazione ospedaliera e il tasso dell’incidenza complessiva sono sotto controllo”.

Lazio zona rossa fino a quando? Parla l’assessore D’Amato

Nel Lazio siamo in una fase di ascesa. Non abbiamo una situazione critica sul tasso di occupazione dei posti letto in area medica e di terapia intensiva, ma i numeri sono in lieve aumento. Pensiamo che questo proseguirà nei prossimi giorni, anche se vediamo un leggero calo dell’ultima rilevazione dell’Rt rispetto alla settimana precedente” – è questo quello che ha dichiarato questa mattina l’assessore D’Amato ai microfoni della trasmissione Omnibus di La7. E se da una parte l’Rt sembra in calo, dall’altra i casi sono in aumento. Solo ieri si sono registrati 1.728 nuovi positivi (con un incremento di 231 rispetto a martedì), in salita anche i ricoveri e le terapie intensive. Stando ai dati riportati dall’Agenzia Nazionale per i Servizi Sanitari Regionali e aggiornati al 17 marzo, nel Lazio la percentuale di posti letto di terapia intensiva occupata da pazienti Covid è al 31% (soglia di rischio 30%). Per i posti letto di area medica afferenti alle specialità di malattie infettive, medicina generale e pneumologia attestata al 38% contro la soglia di rischio del 40%.

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Va specificato che la zona rossa ci sarà almeno per due settimane, a partire dal 15 marzo. Se poi il Lazio dovesse subire un calo di positivi e una diminuzione dell’Rt con tutti i parametri sotto la soglia di allerta si potrebbe ritornare in fascia arancione non prima del 29 marzo: domani dovrebbe esserci la valutazione degli esperti e il 29 dovrebbero entrare in vigore le ordinanze che sanciscono il “cambio” di colore e di fascia di rischio. Se la Regione dovesse passare in arancione si godrebbe pochi giorni di “aperture” con un lieve allentamento delle misure, perché con l’arrivo di Pasqua tutta l’Italia sarà in zona rossa. Una misura uniforme su tutto il territorio nazionale per arginare la diffusione del virus ed evitare situazioni che non farebbero altro che peggiorare la condizione attuale. Il 3, il 4 e il 5 aprile il Paese si tingerà di “rosso“: attività chiuse e spostamenti concessi all’interno della Regione, a patto che a muoversi siano due persone non conviventi e verso una sola abitazione privata. 

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