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Orrore al bar, incontra la ex e la massacra di botte davanti ai figli: ‘Non devi frequentare altri uomini’

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violenza domestica

Ancora violenza domestica in Italia, con l’ultima vicenda che tocca il capoluogo di Viterbo. Vittima una donna, che è stata massacrata di botte dal proprio ex fidanzato. L’uomo non si è fatto problemi ad aggredire la propria ex compagna davanti agli occhi dei figli. La follia del soggetto, da quello che siamo venuti a sapere, è partito da un atto di gelosia, con l’ex compagno che voleva vietare alla donna di rifarsi una vita. 

L’aggressione alla donna dentro un bar di Viterbo

L’uomo ha schiaffeggiato l’ex compagna per imporle di non frequentare altri uomini, in un’idea malsana e peraltro scellerata. A salvare la donna dalla furia selvaggia dell’ex fidanzato, sono stati i poliziotti del Nucleo Radiomobile, subito intervenuti per immobilizzare l’aggressore. 

La scena è avvenuta in un bar di Viterbo, dove la ragazza era a prendere un caffè con un’amica e in compagnia dei propri bimbi piccoli. Qui, l’ex fidanzato improvvisamente si è scagliato sulla donna, riempendola di schiaffi, tirate di capelli, pugni e calci. 

violenza sulle donne

Le condizioni della donna dopo l’aggressione

Le conseguenze dell’episodio le patirà sul fisico la donna per alcune settimane. Dopo i controlli al Pronto Soccorso, per la signora sono stati riscontrati vari traumi cervicali. Per non finire, anche lividi su tutto il corpo e in particolare sulle gambe, colpite in più frangenti da potenti calci con la punta da parte dell’uomo. A infliggergli questi danni il suo ex fidanzato, un uomo 35enne e residente nel territorio tusciano. 

L’intervento della Polizia per salvare la donna

Solo l’intervento dei poliziotti ha scongiurato il peggio, con l’uomo che avrebbe potuto tranquillamente togliere la vita all’ex compagna nel raptus di follia. Immobilizzato a fatica dagli agenti in servizio, per il soggetto è stato dato il divieto di avvicinamento alla donna. Comapgna che, oltretutto, aveva ricevuto dall’ex fidanzato la minaccia di “non frequentare nessuno”. 

 

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