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Roma, arriva la “Bolletta sospesa” a Rebibbia: i reclusi aiutano le famiglie in difficoltà con una raccolta fondi

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Carcere di Rebibbia, carenza di personale, è emergenza nel Lazio

Il carcere fa cambiare, spesso anche con gesti di grande valore sociale e soprattutto umano. Allora succede che i reclusi della casa circondariale di Rebibbia, abbiano organizzato una raccolta di fondi con l’obiettivo di aiutare le famiglie in difficoltà economiche. La somma raccolta, è stata consegnata ai volontari della Caritas dopo la Messa di Natale avvenuta all’interno dello stesso carcere, con la speranza che quei soldi possano aiutare qualche famiglia che non riesce a pagare le bollette.

La raccolta soldi organizzata dai reclusi di Rebibbia

Nonostante l’oggettiva difficoltà di stare all’interno di un carcere e non avere grandi appresso grandi somme di denaro, i reclusi del carcere hanno voluto ugualmente fare un’azione buona e soprattutto dal grande spessore umano. Le persone hanno raccolto quasi 200 euro, che hanno consegnato nelle mani del cappellano locale, padre Moreno Versolato, dopo diversi giorni di raccolta e passa parola tra i vari detenuti. Una vera e propria “bolletta sospesa”, in una raccolta straordinaria per la Caritas indirizzata a tutti quei nuclei familiari che non riescono a pagare le bollette di acqua, luce e gas.

Anche in questo caso, davvero il Natale rende tutti più buoni. Il cardinale vicario Angelo De Donatis, commenta con commozione e felicità il gesto: “L’iniziativa è un atto di solidarietà concreto. Viviamo in un contesto segnato dalle numerose guerre regionali, dalle conseguenze di oltre due anni di pandemia, dai gravi effetti economici e sociali della crisi energetica che sta colpendo molte regioni nel mondo. Le offerte al Fondo famiglia della Caritas diocesana sono destinate al sostegno delle persone e delle famiglie in maggiori difficoltà. Oggi e nei prossimi mesi a Roma, come nel resto del Paese, per un numero sempre maggiore di persone e famiglie – anziani soli, bambini piccoli, affetti da malattie gravi, e varie disabilità – sta venendo meno la possibilità di pagare i servizi di base”.

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