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Roma. Coppia di ciechi aggredita mentre attraversa sulle strisce pedonali: ricevuta dal Minisindaco Boccuzzi e dall’Assessore Podeschi

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Erano stati aggrediti mentre attraversavano la strada sulle strisce pedonali: lui cieco, lei ipovedente, prima erano stati insultati e minacciati, poi dalle parole si era passati ai fatti e l’automobilista che non aveva voluto farli passare aveva addirittura messo le mani addosso alla donna, sotto gli occhi indifferenti della gente.

Era successo il 30 dicembre a Roma, in via dei Platani, in zona Centocelle. Ma, dopo la denuncia ai Carabinieri per l’aggressione subita, ecco che oggi la coppia è stata ricevuta in Municipio per incontrare il Presidente Boccuzzi e l’Assessore alle politiche sociali Podeschi. Inizia così la giornata di Alessandro Napoli e Sonia Gioia i due non vedenti, soci dell’Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti di Roma, che il penultimo giorno dell’anno hanno vissuto due ore terrore a causa di un’aggressione prima verbale e poi fisica mentre attraversavano sulle strisce pedonali, da parte di un pirata della strada senza scrupoli.

“Un fatto sconcertante e gravissimo che si aggiunge ad una mobilità autonoma già complicata per disabile visivo nella nostra città”, commenta Giuliano Frittelli, presidente dell’Uici di Roma presente all’incontro in municipio insieme ai due protagonisti della storia, “L’Uici di Roma è al fianco di Alessandro e Sonia per sostenere azioni di tutela e percorsi culturali di crescita riguardo alle disabilità in genere, ed in specifico quelle visive. Per questo pianifichiamo iniziative mirate a informare e sensibilizzare mediante progetti educativi partendo proprio dalle scuole”.

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Il fatto

Ciò che è accaduto ad Alessandro Napoli e a sua moglie Sonia Gaia, quarantuno anni lui e trentasei lei, entrambi ciechi, ha dell’inverosimile. “È accaduto di mattina”, racconta Sonia ancora sotto choc, “mentre io e mio marito, entrambi disabili della vista, attraversavamo via dei Platani, un incivile ha deciso di non fermarsi sulle strisce pedonali e il mio bastone Bianco che uso per prevenire il rischio d’incidenti e per avvisare le persone che non vedo, ha urtato la fiancata della sua auto. L’uomo ha immediatamente iniziato a minacciarci di tagliarci la gola e dalle aggressioni verbali è passato ai fatti scendendo dall’auto, ha cercato di infilarmi le dita negli occhi, mi ha strappato la mascherina e non contento mi ha spinta per terra. Attorno a noi chi rideva, chi passeggiava indifferente e chi addirittura bloccava mio marito che cercava di chiamare i carabinieri. L’uomo è scappato ed è inutile dire che nessuno ha preso il numero di targa. Siamo poi riusciti a metterci in contatto con i carabinieri che hanno raccolto le nostre dichiarazioni, impotenti e sconcertati”.

Le dichiarazioni

Sono vicino ad Alessandro e Sonia, e colgo con piacere la loro consapevolezza nel voler superare questo brutto momento, prendendo ciò che di positivo può scaturire dall’incidente, ossia l’intenzione di adoperarsi fin da subito, con l’aiuto delle istituzioni, per sensibilizzare le nuove generazioni all’attenzione all’altro in particolare verso le persone disabili. Il Municipio c’è e sarà parte attiva in questo percorso partendo dalle scuole” dichiara il Minisindaco Giovanni Boccuzzi.

Gli fa eco l’Assessore alle Politiche Sociali Mario Podeschi, “E’ fondamentale intraprendere azioni condivise su più fronti, oltre a valorizzare il senso civico anche quelle sulla sicurezza stradale, mediante la sistemazione delle confort zone e l’adeguamento della segnaletica orizzontale e verticale”. Proprio su questo punto l’Assessore ha assunto un impegno sulla fattibilità dell’istallazione di uno o più semafori in attraversamenti ad alta pericolosità già in fase di studio e il rifacimento dei marciapiedi ammalorati. 

Dietro a questo fatto di cronaca, dove la violenza nei confronti di due persone disabili si è manifestata attraverso l’atteggiamento inqualificabile e condannabile di un’altra persona, prendo le distanze dall’accaduto”, afferma invece Umberto Placci Presidente della Commissione affari sociali del Quinto Municipio, “ed esprimo la mia più sentita vicinanza ad Alessandro e Sonia. Questi atteggiamenti dimostrano che la fragilità appartiene a tutti. Persone con disabilità anche gravi che, pur con fatica, hanno trovato la strada di una vita buona e ricca di significato, come tante altre invece “normodotate”, che tuttavia sono insoddisfatte, o a volte disperate sfocando la loro rabbia attraverso questi atti violenti nei confronti delle persone più fragili”.

Alessandro e Sonia a margine dell’incontro con le istituzioni commentano: “Ringraziamo tutti coloro che ci hanno dimostrato solidarietà per l’accaduto. Con il supporto dell’unione italiana dei ciechi, che ci ha fornito assistenza e vicinanza, oggi abbiamo potuto esprimere le nostre richieste alle istituzioni, alle quali va il nostro grazie per la sensibilità dimostrata. I fatti purtroppo dimostrano una maggiore, sempre crescente, incapacità delle comunità ad assimilare la tolleranza come valore guida della civile convivenza, attraverso il rispetto delle più elementari norme, come quelle del codice della strada, di questo ci rammarichiamo; parimenti resta la nostra perplessità per molte reazioni lette sotto gli articoli pubblicati sul web. Nessuna reazione istintiva o violenta ci appartiene, proprio perché è qui che si riscontra il punto critico del patto civile di una comunità, che alla fine ha portato ad una vicenda come la nostra, caratterizzata soprattutto dalla più ignobile delle reazioni, quale l’omertà e l’indifferenza di molti dei presenti all’aggressione. Da qui parte il nostro impegno affinché da una vicenda come questa, senza conseguenze gravi per fortuna, si possa costruire un momento di riflessione ed azioni volte ad una maggiore consapevolezza e rispetto di tematiche come l’inclusione per l’equilibrio nella civile convivenza di una comunità. In conclusione ribadiamo la nostra assoluta fiducia nelle forze di polizia e nell’arma dei carabinieri, che ha raccolto la nostra denuncia, perché per cittadini fragili come noi rappresentano l’unica possibilità di difenderci in una società ancora poco attenta”.

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