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Roma e il Lazio in zona rossa anche dopo lunedì 29 marzo? Il parere del Presidente dell’Ordine dei Medici di Roma Antonio Magi

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Zone rosse gialle e arancioni, Piazza Armerina

Si avvicina il giorno del monitoraggio degli esperti di cabina di regia perché, se il modus operandi è sempre lo stesso delle scorse settimane, venerdì 26 marzo si saprà quali Regioni/Province Autonome cambieranno (di nuovo) colore. L’Italia ora è perlopiù in zona rossa, con alcuni territori in fascia arancione. Anche il Lazio, per la prima volta, dal 15 marzo scorso è in zona rossa, un balzo in avanti dalla fascia gialla: la maggior parte delle attività con saracinesche abbassate, scuole chiuse e spostamenti vietati all’interno del proprio Comune se non per comprovate esigenze. Ma cosa cambierà dopo i 14 giorni dal primo cambio di colore? Il Lazio potrà passare in fascia arancione o rischia di restare rosso? L’ottimismo dell’Assessore alla Sanità Alessio D’Amato si scontra con il parere di molti esperti che raccomandano cautela perché i dati non fanno ben sperare.

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Roma e il Lazio zona rossa o arancione? 

L’Assessore Alessio D’Amato qualche giorno fa aveva spiegato  che l’Rt è in calo e che non c’è una situazione critica sul tasso di occupazione dei posti letto in area medica e di terapia intensiva. Dichiarazioni che avevano fatto ben sperare e che facevano pensare a un passaggio della Regione alla fascia arancione, con un lieve allentamento delle misure. Eppure, negli ultimi giorni le terapie intensive sono in aumento, così come i ricoveri. Antonio Magi, presidente dell’Ordine dei Medici di Roma, all’agenzia Dire ha spiegato che non sta vedendo una diminuzione dei nuovi positivi.  Tutto il contrario. In aumento i ricoveri e le terapie intensive, tant’è che per l’Omceo quell’Rt, che sembra essersi attestato al di sotto dello 0,95 “non è un dato attendibile. Per Magi in questo momento non è possibile il passaggio dalla zona rossa a quella arancione

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Stando ai dati riportati dall’Agenzia Nazionale per i Servizi Sanitari Regionali e aggiornati al 23 marzo, nel Lazio la percentuale di posti letto di terapia intensiva occupata da pazienti Covid è al 37% (soglia di rischio 30%). Per i posti letto di area medica afferenti alle specialità di malattie infettive, medicina generale e pneumologia attestata al 42% contro la soglia di rischio del 40%. Numeri che sembrano aver superato la soglia di allerta. Sempre ieri, nel Lazio si è registrato un aumento dei casi e dei decessi. Ma non solo, in salita anche i ricoveri e le terapie intensive. Attualmente, sono 48826 i pazienti positivi: 2683 sono ricoverati, 346 sono in terapia intensiva e 45797 in isolamento domiciliare. Bisogna aspettare domani per capire quale sarà la decisione degli esperti di cabina di Regia. In ogni caso, se il Lazio dovesse passare in zona arancione si godrebbe le “piccole riaperture” solo per qualche giorno perché per Pasqua tutta l’Italia si tingerà di rosso. 

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