Una lite degenerata in un torto irreparabile. Quello con cui F. dovrà convivere per il resto della sua vita e provocato dal suo ex compagno, A. Una coppia con alti e bassi, i bassi che sfociano in discussioni accese, spesso venendo alle mani: è in una di queste discussioni che la donna viene sfregiata irrimediabilmente.
Per il 48enne condannato, nato a Napoli ma originario di Capoverde, sono stati decisi 8 anni di carcere, con l’accusa per deformazione dell’aspetto della persona mediante lesioni permanenti al viso.
Discutono e lui le dà fuoco con l’accendino
I fatti risalgono al 16 marzo 2022. F. e A. convivono sulla Cassia, a Nord di Roma. Quando avviene l’aggressione, entrambi attraversano un momento complicato, fatto di tensioni, litigi e incomprensioni. A. spesso beve a fine giornata, per farsi scivolare le difficoltà di dosso. A. invece, di fronte al suo assenteismo, comincia a essere gelosa, a chiedergli come trascorre la giornata, sospettando di lui. È un attimo che un litigio di una coppia si trasforma in tragedia: A. la spinge, le assesta uno schiaffo, la situazione degenera in una colluttazione.
La bottiglia di alcol che A. teneva in mano viene gettata addosso alla compagna, tutto il liquido le si rovescia addosso. Il compagno ormai ha perso il controllo: tira fuori dalla tasca un accendino e accende la miccia. Di lì, A., sarà avvolta dalle fiamme.
Chiama l’ambulanza e scappa, lasciando la compagna in fin di vita: condannato a 8 anni di carcere
A. così chiama l’ambulanza, ma non si fa trovare, mentre F. urla di dolore per le ustioni in tutto il corpo. La donna viene portata in codice rosso all’ospedale del Sant’Eugenio anche grazie all’intervento dei vicini, che sollecitano i soccorsi.
Una ferita indelebile per F., piena di ustioni in tutto il corpo, sfigurata e abbandonata dall’uomo che amava. Lui, una volta scappato di casa, sarà ritrovato a Termini, dove vagava frastornato e ubriaco per poi essere arrestato. Lo aspettano 8 anni di carcere.
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