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“Pagami o ti denuncio per violenza sessuale”, tentata estorsione ma era tutto falso: donna condannata per calunnia

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Sperava di ottenere un’ingente somma di denaro dall’uomo conosciuto su un sito di incontri, ma ha finito per essere denunciata per calunnia. Protagonista del singolare episodio, una donna che è stata condannata a due anni di reclusione per calunnia. E’ quanto ha riportato il sito online de ‘Il Messaggero’.

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La ricostruzione della vicenda

Tutto è iniziato nel luglio del 2017. L’uomo accetta l’invito di una donna, che sul sito di incontri chiedeva di essere accompagnata quella sera in un club esclusivo. Passano il resto della giornata insieme e anche la sera, finché non decidono di fermarsi a dormire in un B&B a Bracciano in cui lui aveva preso una stanza. La mattina, dopo aver fatto colazione insieme, tornano a casa e prima di separarsi la donna gli dice che se non le avesse dato 200 euro lo avrebbe denunciato per violenza sessuale. La vittima non ci fa molto caso e se ne va via tranquillo. Il giorno dopo viene però contattato dalla proprietaria della struttura dove avevano soggiornato, che lo avvisa che lo stavano cercando i carabinieri. Lui si presenta di persona dai militari e apprende di essere stato realmente denunciato per violenza sessuale. 

Il racconto della vittima

L’uomo, nel corso delle udienze, ha raccontato al tribunale che tra i due non era accaduto nulla a livello sessuale e che addirittura non erano neanche andati nel locale in cui avrebbero dovuto recarsi quella sera, ma avevano soltanto dormito nello stesso letto. Il problema è che non ci sono testimoni. I presenti al B&B raccontano di non aver sentito nulla di strano quella notte e manca anche il referto ospedaliero a nome della donna che attesti la presunta violenza. Tanto che quando la denuncia arriva alla Procura di Civitavecchia, il pm lo archivia immediatamente per ‘manifesta infondatezza della notizia di reato’.

Come è stata ‘beccata’ la donna

Le indagini portate avanti dall’Arma fanno inoltre emergere altri due dati importanti a dimostrazione dell’innocenza dell’uomo. Uno è il messaggio inviato dalla donna al 54enne in cui gli chiede 200 euro per ritirare la denuncia. Un sms che la vittima ha portato di sua spontanea volontà ai carabinieri in cui c’era anche scritto un generico: “mi hai fatto fare delle cose che non volevo”, in contraddizione con il racconto dettagliato che la donna aveva riferito ai militari.

Fino ad arrivare, dunque, alla sentenza definitiva: la donna è stata condannata a due anni di reclusione per il reato di calunnia.

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