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‘Stop ad AstraZeneca sulle donne giovani’, ma le Regioni (come il Lazio) vanno avanti con gli Open Day

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Doppia vaccinazione contro il Covid e l'influenza

Sembra non esserci tregua per il vaccino AstraZeneca, quello made in Pomezia Oxford, che da mesi è ormai al centro di polemiche. Prima i rarissimi casi di trombosi, la sospensione in Italia per dare spazio alle valutazioni dell’Ema, poi la decisione di riutilizzare quel siero. Con una raccomandazione: somministrarlo agli over 60. Quasi un “consiglio”, non di certo un divieto, una costrizione. E le Regioni, come il Lazio, lo sanno bene perché in realtà hanno messo a punto vari Open Day AstraZeneca rivolti a tutti i cittadini, dai 18 anni di età in su. Decisione che ha lasciato spazio, come si poteva immaginare, a dubbi e pareri contrastanti. 

AstraZeneca e Johnson & Johnson: il parere dell’immunologa Antonella Viola 

Per Antonella Viola, immunologa e docente di patologia generale a Padova, direttore scientifico dell’Istituto di ricerca pediatrica Città della Speranza, i vaccini Johnson & Johnson e AstraZeneca non devono essere somministrati ai più giovani, specialmente alle donne. “Sono sempre stata convinta – spiega al Corriere della Sera – che non bisognerebbe darli a persone di età inferiore ai 55 anni. Per non avere dubbi basta leggere un lavoro uscito sulla rivista Science dove si spiega come man mano che si scende con l’età i rischi di ricevere questi vaccini superano ampiamente i benefici. Nei più giovani il pericolo di avere conseguenze gravi a causa del Covid è invece molto basso”. Per la dottoressa Viola, sarebbe meglio non fare la corsa al vaccino ma “sceglierlo in rapporto all’età. In questi casi i preparati di Pfizer e Moderna basati sull’Rna messaggero”. “Le Regioni – prosegue Viola – devono finirla di fare a gara a chi vaccina di più senza mettere al primo posto la sicurezza. Gli eventi trombotici post vaccino sono rarissimi, ma anche un solo episodio è una tragedia. E’ dolorosa la storia della 18enne ricoverata a Genova“. 

E sulla vicenda della 18enne ricoverata a Genova ha preso parola anche Franco Locatelli, coordinatore del Cts, che a Rai News 24 ha spiegato: “AstraZeneca è già preferenzialmente raccomandato per i soggetti sopra i 60 anni di età,  perché il rapporto tra i benefici derivanti dalla vaccinazione ed eventuali rischi diventa incrementale con l’età è particolarmente favorevole sopra questa soglia. Quello che si è verificato nella sfortunata ragazza di Genova, cui va tutta la mia attenzione e affetto ha detto –pone un’ulteriore riflessione, anche alla luce del mutato contesto epidemiologico in quanto la riduzione dei casi che abbiamo nel Paese rende anche più cogente tale riflessione”.

Stop all’uso di AstraZeneca sui più giovani

Ma mentre l’Associazione Coscioni, così come molti immunologi, spinge affinché vengano sospese le somministrazioni sui più giovani, le Regioni continuano con gli Open Day AstraZeneca. Nel Lazio, per esempio, ne è previsto uno proprio da oggi fino a domenica, rivolto a tutti i cittadini dai 18 anni in poi. Si cambierà nuovamente rotta? 

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