Home » News » Cronaca » Odori nauseabondi alla Nuova Florida, i cittadini chiedono la chiusura della Pomar

Odori nauseabondi alla Nuova Florida, i cittadini chiedono la chiusura della Pomar

Pubblicato il

Le bufale non sopportano più la puzza della Pomar.
L’impianto a biogas di questa società sta letteralmente avvelenando l’aria, le falde d’acqua ed i terreni stessi, provocando un enorme danno ambientale. Spontaneamente i cittadini della Nuova Florida hanno dato vita ad una iniziativa alla quale sono stati invitati a partecipare i rappresentanti della politica locale e regionale per sensibilizzare le autorità a prendere provvedimenti per un disagio ed un pericolo che non può più essere sottaciuto.
Sono ormai oltre due anni che i cittadini che abitano la zona a sud della Nuova Florida lamentano la fastidiosissima presenza nell’aria di miasmi nauseabondi provenienti dalla stazione di produzione di energia elettrica da fonti alternative gestito dalla società Pomar s.r.l. che ha collocato gli impianti proprio a ridosso della via di Pratica di Mare, a poche decine di metri dalle abitazioni.
In varie occasioni sono state raccolte firme affidate a consiglieri comunali affinché si interessassero del problema per una definitiva soluzione.
All’incontro hanno partecipato il neo presidente del Consiglio Fabrizio Acquarelli, da sempre riferimento per il quartiere che massivamente lo ha votato, il presidente della commissione ambiente Franco Marcucci ed il consigliere di opposizione Cristina Capraro, che più volte ha promosso interventi che affrontassero il problema. Si è anche aggiunta, sempre attenta alle problematiche del territorio, il consigliere regionale Valentina Corrado.
Il presidente Acquarelli ha ripercorso i fatti salienti che a partire dal 2013 hanno generato numerosi controlli nell’azienda da parte di forze dell’ordine, della ASL RMH e dell’ARPA LAZIO.
Purtroppo i controlli non sono mai stati mirati alla vera origine del problema, ossia alla conduzione della centrale a biogas, ma si sono sempre limitati all’attività di allevamento zootecnico come se si pensasse che la causa prima dei cattivi odori esalati fosse da attribuire a quelle povere 500 bufale da latte che li sono allevate. Si sono succedute ben tre diverse ordinanze di chiusura ma limitatamente all’attività zootecnica. Solo nell’ultima occasione di un controllo mirato di ARPA richiesto dal vicino Consorzio di Bonifica di Pratica di Mare, il sindaco si è trovato costretto ad emettere un’ordinanza di chiusura dell’impianto a biogas. Nel giro di poco tempo l’ordinanza è stata revocata in base ad un piano di lavori da eseguire nell’arco di 90 giorni con il quale l’azienda si impegnava a risolvere tutti i problemi e di conseguenza il disagio per i cittadini. Su questo impegno scritto, ma senza che nulla di quanto progettato fosse completato e collaudato, il sindaco ha revocato la propria ordinanza consentendo di fatto all’azienda di riprendere indisturbata la sua attività che, oltre al fastidio percepibile all’olfatto, immette in atmosfera gas non percepibili ma assai più pericolosi vista oltretutto la vicinanza della scuola materna dove i bambini, proprio in questo periodo più caldo, passano all’aperto molte ore.
I cittadini hanno fatto presente le loro perplessità ai politici presenti raccontando una realtà assai diversa da quella fino a quel momento dipinta. La Pomar ha iniziato la sua attività di produzione di energia elettrica usufruendo di una legge che consente con una semplice DIA di realizzare impianti per una produzione limitata di energia utilizzando quale “carburante” per i generatori di corrente le deiezioni degli animali allevati e alcuni scarti della produzione agricola.
Per anni i lavori non sono stati realizzati, fino alla fine del 2012, quando la società ha chiesto un ampliamento della potenza elettrica producibile aumentandola oltre il doppio della richiesta iniziale ed il Comune non ha fatto alcuna obiezione, dimenticando di osservare che per quella potenza non sarebbero più bastate le risorse proprie dell’azienda e che per soddisfare le fameliche fauci dei grossi digestori si sarebbe dovuto utilizzare materiale proveniente dall’esterno. Ed infatti la ditta ha iniziato a lavorare facendo arrivare ogni giorno tonnellate e tonnellate di prodotti agricoli putrescenti e soprattutto la sansa di oliva, che è l’artefice principale del tremendo odore che si sprigiona dall’impianto. Ha dimenticato, il Comune, che a causa dell’aumentato volume di scarti utilizzati le sostanze disperse nel terreno e sversate nei canali erano e sono un danno enorme per l’ambiente. Ha dimenticato, il Comune, che l’acqua prelevata dal pozzo che attinge alla falda sottostante all’azienda ha un alto contenuto del terribile batterio escherichia coli, lo stesso che in Germania ha prodotti morti innocenti per essersi infiltrato attraverso l’acqua nelle piantagioni agricole che con quella stessa acqua venivano innaffiate. Ha dimenticato, il Sindaco, di proteggere la salute dei propri cittadini.
“L’impianto Pomar deve essere fermato definitivamente”: questa la conclusione delle richieste dei cittadini. Tra loro massiccia la presenza degli Amici di Grillo Ardea che hanno richiesto l’intervento del consigliere regionale del Movimento 5 stelle Valentina Corrado e che sulla questione Pomar da oltre due anni sono impegnati. Alla prossima riunione del Consiglio Comunale sarà presentata dai consiglieri FI una mozione che si auspica tutti i consiglieri firmino e che si spera porti ad un intervento risolutivo di ogni disagio e di ogni rischio per la salute dei cittadini. Da oggi, fortunatamente, esiste una legge che punisce duramente con pene detentive fino a vent’anni chi commette reati ambientali. Ci pensi bene chi ancora progetta di lucrare da attività come questa a scapito dell’ambiente e della salute dei cittadini. La terra dei fuochi è una calamità che mai più si dovrà ripetere.
M.S.

Impostazioni privacy