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Spagna: l’orrore delle Perreras, i canili lager che uccidono in modo atroce 

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Ho sentito parlare per la prima volta delle Perreras solo ieri, e sinceramente, vi dico la verità, è stato uno dei pochissimi casi in cui avrei preferito rimanere ignorante. Questi luoghi di dolore sono dei veri e propri lager sovraffollati dove gli animali abbandonati dai loro proprietari (anche gatti) e i randagi, vengono ammassati in attesa di una morte lenta, dolorosissima, macabra, atroce.

Girando su internet per raccogliere informazioni – altra cosa che avrei voluto evitare – ho scoperto che i cani condannati a morte vengono addirittura bruciati vivi;  legati – zampe per non farli muovere, muso per non farli mordere e guaire – messi poi in un sacco, e buttati nei forni crematoi. Spesso vengono anche soffocati, se capita impiccati, se invece più fortunati, muoiono prima di essere abbattuti a causa della mancanza di cibo e acqua, a causa delle ferite non curate o per infarto da stress.

Dopo aver appreso queste informazioni, la prima cosa che salta in mente è chiedersi il perché di tutto ‘sto schifo. La verità è che abbattere in questo modo disumano costa meno di una iniezione letale, ma soprattutto, che il quadro legislativo spagnolo in merito alla tutela degli animali da compagnia, con la Legge 32/2007 del 7 novembre, non disciplina espressamente il tema, bensì “el cuidado de los animales, en su explotación, transporte, experimentación y sacrificio”. In pratica, parla solo della cura degli animali nel loro “sfruttamento, trasporto, sperimentazione e soppressione”; una vera poesia per le orecchie della società moderna. Inoltre, la competenza in tale ambito viene scaricata sulle regioni che, esclusa la Catalogna, hanno optato per la soppressione degli animali delle Perreras dopo pochi giorni dal loro arrivo. Quindi, non esiste possibilità di adozione, no castrazione/sterilizzazione, non esistono cure di alcun tipo, nessuna seconda chance per i randagi, solo ed esclusivamente morte priva di dignità e dolorosa.

Chi combatte tutta questa merda? – Diversamente, scusate, non la si può definire – Associazioni come El rayo verde rescue, che con le sue volontarie attive, cerca di mettere in salvo, curare e far adottare, i poveri cagnolini che sfuggono al destino dei lager, e anche www.unazampaperlaspagna.org, che si batte da anni e che nel suo sito spiega ogni dettaglio di quest’atrocità. Altre informazioni sul sito www.adottauncane.eu/le-perreras/. A luglio anche l’europarlamentare del Movimento 5 Stelle Laura Ferrara, ha presentato un’interrogazione alla Commissione europea chiedendo provvedimenti ed interventi urgenti per far sì che la situazione cambi.

Oh beh lo so; molti di voi stanno pensando che sono mezza matta, che “chi se ne frega degli animali, per giunta spagnoli. Nel mondo esistono problemi ben più gravi, nel nostro paese abbiamo tante persone da aiutare, tanti bambini da sfamare, abbiamo tanti animali da far adottare.” Verissimo! Ma per quanto mi riguarda, provare a dare una mano anche a queste povere anime non costa nulla. Quando si parla d’indifesi, non esistono esseri viventi di serie a o b. Quando si parla di crudeltà gratuita, verso uomini o animali, esistono solo esseri viventi che meriterebbero d’essere morenti.

Quindi doniamo alle associazioni che si battono per questa causa – quello che per noi è pochissimo, per loro è moltissimo – spargiamo voce, parliamone il più possibile, perché tutti devono sapere.

Gandhi disse che “la civiltà di un popolo si misura dal modo in cui tratta gli animali”. Io dico che sarebbe bene tenerlo a mente, tutti, sempre, perché cosa buona e giusta.

Alessandra Crinzi

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