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Anzio, la “questione disabilità” tra mancanze ed eccessi

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Dopo il clamore suscitato dalle condizioni della spiaggia comunale riservata ai disabili, che ha procurato a giugno un’interpellanza in aula del consigliere PD Ivano Bernardone (secondo cui “i locali annessi alla spiaggia, tra cui quelli igienici” erano “inagibili”), non si placano le polemiche sulla gestione della disabilità anziate.

A far parlare oggi è l’assistenza per i diversamente abili nelle scuole. Negli ultimi tempi molti avevano denunciato l’assenza dei servizi necessari per un buon sostentamento degli alunni con problemi motori. E’ notizia di ieri la presenza di una ragazza di 16 anni nell’istituto professionale “Colonna Gatti” che non può andare a scuola perché non le è stato affidato alcun insegnate di sostegno, oramai ad una settimana dall’apertura delle scuole. Ancora più grave è la situazione del complesso “Acqua del Turco” composto da materna ed elementare (che si trova ad Anzio Colonia), dove i genitori hanno protestato contro le indegne condizioni strutturali e funzionali dell’edificio.

Il Comitato Anzio Colonia ha recentemente redatto una nota stampa dove viene spiega la situazione: “Dobbiamo dar ragione alle lamentele dei genitori. Le condizioni della palestra, chiusa per inagibilità, sono pericolose e indegne. La mancanza dell’ascensore, promesso da anni e mai realizzato, costringe i bambini disabili a rimanere isolati nei piani bassi della scuola. I lavori interni alla scuola, che nonostante l’apertura dell’anno scolastico ancora continuano, portano disagi non solo agli alunni che sono costretti a entrare nell’ingresso dove non esiste nessun controllo per la sicurezza ma anche al grande afflusso di bambini e genitori che transitando sul marciapiede si trovano costretti, per la massa di persone ferme su di esso, a deviare in mezzo alla strada dove, senza nessuna vigilanza, transitano e parcheggiano decine di macchine camion e autobus”.

Le accuse, dunque, comprendono la gestione della disabilità e si innestano sulla controversia generata negli ultimi giorni da alcuni interventi comunali sull’edilizia scolastica in ritardo ed insufficienti (nonostante una serie di opere portate a termine nella scarsezza generale di denaro pubblico).
Il trambusto, però, è servito. Oggi, infatti, è stato annunciato l’acquisto di un ascensore che possa permettere ai disabili di raggiungere il primo piano dell’Acqua del Turco e c’è stato un sopralluogo di alcuni tecnici comunali per stabilire i tempi e le modalità di montaggio.

L’assessore alla pubblica istruzione, politiche culturali ed edilizia scolastica di Anzio, Laura Nolfi, dopo le critiche dell’ultima settimana, rilancia così l’azione amministrativa della giunta.
“I nostri uffici si sono immediatamente attivati – ha dichiarato – per creare meno disagi possibili a chi è diversamente abile, che in questa settimana ha comunque avuto a disposizione un’aula al piano terra. Contemporaneamente all’elevatore, tra oggi e domani terminerà la realizzazione di un servizio igienico per disabili. Interventi che dimostrano l’attenzione e la sensibilità che stiamo mettendo per garantire a tutti gli stessi diritti. E’ vero che ci sono delle difficoltà, non mi nascondo, dovute soprattutto alla mancanza di fondi e al fatto che durante l’estate abbiamo avuto diverse determine sulla scuole bloccate in Ragioneria. Ma non consento strumentalizzazioni sulla Pubblica Istruzione, soprattutto non permetto di farlo sui diversamente abili che sono il mio primo punto di attenzione”.

La “questione disabilità”, però, è al centro dell’attenzione pubblica e del Comune anche per un risvolto potenzialmente negativo.
All’inizio del mese, infatti, è stato reso noto che sono 1550 i permessi concessi dalla Asl per i diversamente abili anziati richiedenti che permettono di usufruire dei posti auto speciali a loro dedicati (diritto che vale solo se la persona titolare è in macchina al momento del parcheggio). Si tratta di un numero che potrebbe essere eccessivo. E’, infatti, una cifra molto più elevata rispetto alla media dei comuni di grandezza simile ad Anzio.
Proprio per questo la polizia municipale ha inviato un documento alla Asl e alla procura per chiedere controlli sui titoli presentati, in modo tale da verificare se tutti abbiano davvero il diritto ai permessi.

Al momento ad Anzio ci sono circa 100 posti a strisce gialle su 1780 totali,. Di tutti questi 234 sono stati persi dal Comune da quest’estate ed affidati alla Capo d’Anzio S.p.a in gestione diretta. Il problema, però, riguarda ancora in gran parte la giunta anziate.

A questo punto la domanda sorge spontanea: c’è chi se ne approfitta o mancano i servizi per i veri disabili? E se fossero vere entrambe le cose? Nella speranza che non sia così, si auspica per una rapida risoluzione finale della “questione” ad opera dell’amministrazione locale.

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