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Pagamento ICI non dovuta a Pomezia, le precisazioni di Andreani Tributi e del Funzionario dell’Ufficio Tributi

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pomezia

Riguardo all’articolo sul pagamento dell’ICI relativo all’anno 2009 richiesto ad un cittadino regolarmente residente nel Comune di Pomezia insieme alla sua famiglia da parte dell’ufficio tributi nonostante la tassa fosse stata abolita per la prima casa, riceviamo le precisazioni dell’Amministratore Unico di Andreani Tributi S.r.l., Dott. Giampiero Sassu, e del Funzionario Responsabile dell’Ufficio Tributi del Comune di Pomezia, Dott.ssa Sabrina Bertozzi, che pubblichiamo integralmente.
“Abbiamo letto con vivo interesse gli articoli pubblicati sui VVss. periodici del febbraio 2015 e riferiti alla presunta “odissea” subìta da un contribuente del Comune di Pomezia: “Il Comune vuole far pagare l’ICI abolita per le prime case”.
Vorremmo, tuttavia, puntualizzare alcuni aspetti che, a nostro avviso, possono contribuire ad inquadrare meglio l’intera questione.
Innanzitutto occorre premettere che il Comune di Pomezia, oltre ad essere un importante polo industriale dell’Italia centrale è anche un Comune con un’importante rilevanza turistica legata alla parte di Torvaianica.
Il litorale è notoriamente meta dei turisti romani che spesso in questa zona posseggono una seconda abitazione.
Uno degli obiettivi da perseguire da parte del ns. Comune, con il supporto della ditta incaricata Andreani Tributi, è quello di limitare l’evasione affinché pagando tutti, tutti paghino meno. Ed è proprio con questo intento che sono stati effettuati una serie di controlli sulle c.d. “residenze fittizie”. Cioè quelle residenze prese dai cittadini nel Comune di Pomezia con il chiaro intento di vedersi riconosciuta l’esenzione come prima casa.
Senza voler entrare in dettagli e tecnicismi normativi, che renderebbero di difficile lettura la presente nota, vogliamo ribadire che in molte situazioni abbiamo avuto conferma che i soggetti accertati ai fini ICI avevano residenza nel ns. Comune ma di fatto vivevano a Roma.
Risulta quindi fuorviante la Vs. affermazione che gli atti emessi dal Comune (circa 2.500 coma da Voi riportato) siano errati.
In merito al caso sollevato nei Vs. articoli, legato alla diverse residenze dei tre componenti il nucleo familiare, che hanno fatto scaturire l’accertamento ICI contestato, si ribadisce che l’operato dell’ufficio è stato conforme alle normative vigenti, e che uno degli elementi che ha contribuito a chiarire la situazione del contribuente “tartassato” (come Voi sostenete) è stato fornito solo 8 giorni prima della scadenza del ricorso da presentare in Commissione Tributaria. Ad onor del vero si fa presente che l’Andreani Tributi ha sempre preso in esame tutte le istanze dei contribuenti, anche quelle presentate oltre i termini per presentare ricorso e in presenza di legittime richieste ha provveduto ad annullare o rettificare gli avvisi di accertamento, il tutto al fine di evitare ai contribuenti notevoli costi e spese legali, nonché ulteriori inutili perdite di tempo.
Ci corre l’obbligo di evidenziare, peraltro, che nel caso da Voi sollevato, non sempre chi lamenta mancanze da parte della P.A. risulta essere un esempio di trasparenza. Abbiamo potuto riscontrare, infatti, che se da un lato ci si focalizza per l’ICI sulla composizione del nucleo familiare dimorante all’interno dell’abitazione di Torvaianica (nel caso di specie sono 3 soggetti) si tralascia di evidenziare che ai fini della tassa rifiuti viene sostenuta una composizione familiare pari ad un unico soggetto dimorante, con conseguente minore importo da corrispondere.
Quanto sopra per sottolineare che la costruzione di un rapporto di fiducia e collaborazione tra ufficio e contribuente si basa su un sforzo da fare congiuntamente”.

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