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Pomezia, arrivano le macchinette “mangiarifiuti”. Ma costano ai cittadini 257 mila euro

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Costerà quasi 257 mila euro ai pometini riciclare le bottigliette di plastica e le lattine di alluminio nelle macchinette “mangia rifiuti”. Quello che doveva essere un servizio a costo zero per il Comune di Pomezia, grazie alla determinazione del dirigente dell’ufficio ambiente Anno 2015 Numero 1756 del 27 agosto 2015, si è trasformato in una costosa prestazione “offerta” direttamente – senza alcuna gara d’appalto, in quanto quella precedentemente bandita era andata deserta – alla ditta Formula Ambiente, la stessa ditta che si occupa della raccolta dei rifiuti a Pomezia. Ma ricapitoliamo la storia. Lo scorso inverno la notizia che sul territorio comunale sarebbero apparse, come già succede in molti Comuni del nord Italia e soprattutto del resto d’Europa, le macchinette dove inserire plastica ed alluminio per avere in cambio soldi o, nel caso di Pomezia, buoni spesa. Ma al bando di gara non risponde nessuno, perché il Comune specifica che non verrà erogato nessun contributo economico da parte dell’ente per l’installazione e la gestione delle macchinette. Unico guadagno sono gli stessi rifiuti da riciclare, che diventa di proprietà della ditta appaltatrice. Visto che nessuno aderisce, il sindaco Fabio Fucci e l’assessore Lorenzo Sbizzera, assicurando che il servizio sarebbe comunque partito dopo la fine dell’estate, annunciano che lo stesso sarebbe stato assegnato con affidamento diretto ad una delle società che già gestiscono questo tipo di prestazione. E invece ora il colpo di scena. Affidamento diretto sì, ma alla Formula Ambiente, che non ha mai fatto cose del genere e, soprattutto, non a titolo gratuito come era stato a gran voce e più volte confermato dagli amministratori, bensì alla “modica” somma di 51.389,30 euro annui per 5 anni. Soldi che, ufficialmente, servono per ammortizzare la spesa delle attrezzature (10 macchinette ecocompattatrici installate sul territorio). Ma non sarebbe stato più economico, anche se la Formula Ambiente ha offerto un ribasso del 2,20%, agire come era stato annunciato, ovvero senza oneri economici per il Comune? Il timore è che questi soldi, che sempre dalle casse comunali devono uscire, debbano come al solito essere presi dalle tasche dei cittadini. E quale modo migliore, in questo caso, con un ritocco – ormai il prossimo anno – alle tariffe sulla tassa dei rifiuti? Vista così, invece che un risparmio, sarebbe quasi una beffa.

Arianna Azzurra Achille

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