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Ostia, abusi edilizi: nuovi stabilimenti a rischio, sanare o abbattere?

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Ad Ostia l’incubo degli abusi edilizi negli stabilimenti non finisce più: è notizia di oggi la nuova iniziativa di verifica di Municipio e Vigili Urbani su altri lidi, che rischiano seri interventi pubblici.

Nei giorni scorsi le prime ispezioni: sotto le lenti degli uomini del prefetto Vulpiani e quelli della polizia gruppo Mare di Antonio Di Maggio i versamenti dei canoni demaniali e le cabine “abusive”.

“Non facciamo altro che applicare le regole che nessuno per decenni ha mai rispettato e fatto rispettare – hanno dichiarato rappresentanti del Municipio al Messaggero – Le cabine a partire dalla chiusura della stagione balneare e cioè dal 1 ottobre devono poter essere rimosse. Tutte quelle strutture considerate inamovibili o saranno incamerate, e dunque i gestori dovranno pagare le tasse dovute, oppure dovranno essere demolite”

Quindi si potrebbe arrivare alla demolizione delle cabine considerate abusive. Ma non solo, dal Campidoglio è stato fatto arrivare un ingegnere esperto di demanio per controllare i canoni.

C’è chi non paga i canoni dal 2006 – ha spiegato il Municipio – per un’evasione di oltre mezzo milione di euro a impianto“.

Negli ultimi giorni, con la squadra giudiziaria della polizia municipale, sono stati ispezionati gli stabilimenti dalla Rotonda di Ostia alla fine della Cristoforo Colombo (probabilmente si tratta di 5 lidi) e da lì ora i controlli proseguiranno in tutte le 71 strutture presenti sul lungomare.

I verbali delle ultime operazioni dei vigili, poi, saranno incrociati con le planimetrie del Municipio e chi non è in regola dovrà decidere se sanare la posizione o farsi abbattere le strutture abusive. Nel frattempo, in via cautelativa, il Municipio ha anche chiesto e ottenuto i primi pareri positivi dall’avvocatura capitolina.

Tra gli ambienti socio-politici, intanto, scoppia la rabbia, soprattutto tra chi è forte critico dei balneari ostiensi.

“Si parla di dare ai gestori degli stabilimenti la possibilità di sanare gli abusi commessi pagando ed evitando così l’abbattimento. Questa non è una vittoria di quei cittadini che vogliono riappropriarsi del loro mare”, sostengono i Giovani Democratici.

E aggiungono: “I condoni e le sanatorie avrebbero l’ effetto di far rientrare nella legalità degli abusi accertati a costi irrisori, mantenendo uno status quo che nel litorale esiste da decenni. Si proceda immediatamente con le decadenze delle concessioni illegalmente gestite e dopo il municipio provveda alla rimozione degli abusi, facendo pagare le spese ai precedenti gestori responsabili“.

Quando smetteremo di raccontare queste storie?

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