Home » News Roma » Lazio ad un bivio: ora il salto di qualità con le grandi

Lazio ad un bivio: ora il salto di qualità con le grandi

Pubblicato il

Si è chiuso un girone d’andata al di là di ogni più rosea aspettativa per la Lazio, soprattutto dopo tutto quel trambusto che in estate a non molto dall’inizio del campionato vedeva i biancocelesti ancora senza una solida guida tecnica. Marcelo Bielsa con il dietrofront dell’ultimo momento ha spalancato la panchina al ritorno di Simone Inzaghi, che forse già meritava una chance dopo aver rilevato e bene Pioli nella seconda parte della scorsa stagione. Il tecnico italiano ha portato rinnovata serenità e fiducia ad un gruppo giovane e valido, che ha in estate perso Candreva e Klose sostituendo solo quest’ultimo, con Ciro Immobile. La società per sostituire l’azzurro passato all’Inter ha invece deciso di puntare forte su un ritrovato Felipe Anderson, fresco di medaglia d’oro olimpica e soprattutto sul talento di Keita, così vicino in estate all’addio per discussioni con la società.

Oggi la Lazio è ad un solo punto dalla Champions League, virtualmente due se il Milan dovesse vincere la partita da recuperare col Bologna, saltata in occasione della Supercoppa di Doha. Un campionato decisamente al di là di ogni più rosea previsione, sempre considerando i persistenti problemi fra l’ambiente e Lotito, con la battaglia sugli spalti vuoti che continua nei confronti del n.1 biancoceleste. L’ottimo rendimento della squadra ha però tre zavorre che rischiano di pesare non poco sul piazzamento finale della squadra, come spiega uno studio grafico dedicato alla Lazio elaborato da Sports Bwin.

In primo luogo il rendimento con le grandi: conteggiando i risultati ottenuti contro Juventus, Roma, Napoli, Milan ed Inter i biancocelesti hanno racimolato la miseria di un punto. Una media di 0,2 punti a partita che contrasta con quella da 2,5 nelle restanti. A questo dato già preoccupante, che dovesse replicarsi nel girone di ritorno annullerebbe di fatto le velleità di terzo posto della squadra, si aggiunge una statistica ancor più eclatante: delle 21 reti subite dalla squadra di Inzaghi, ben 18 sono giunte nei secondi 45 minuti. Segno evidente non tanto di un calo fisico di una squadra molto giovane, ma di come dal punto di vista mentale la rosa non sia ancora all’altezza di una costanza nell’arco dei 90 minuti tale da compiere quell’ultimo salto di qualità necessario per competere verso grandi traguardi.

Se la squadra di Inzaghi dovesse leggermente migliorare i numeri contro le grandi ed avere più attenzione nei secondi tempi sarebbe totalmente in grado per qualità della rosa di contendere l’ultima piazza utile per accedere ai preliminari della coppa dalle grandi orecchie. In più, ha ritrovato Immobile nell’ultima casalinga col Crotone: il bomber campano mancava all’appuntamento da 7 partite, oltre 650 minuti di astinenza per lui che aveva guidato la squadra con 9 reti nelle prime 11 uscite, risultando decisivo per la corsa all’Europa dei compagni.

Impostazioni privacy