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SCHIUMARINI CHIUDE LA CAMPAGNA ELETTORALE A PIAZZA INDIPENDENZA

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SCHIUMARINI

Ha chiuso la sua campagna elettorale in piazza Indipendenza, Omero Schiumarini, con un patto con i cittadini presenti. “Se sarò eletto, prometto che se nei primi cento giorni di amministrazione non farò determinate cose, sarò pronto a dare le dimissioni”. Consigli di partecipazione e consulte popolari per “dare voce a chi finora ha solo dovuto ascoltare e non ha mai potuto parlare”, invio di tutta la documentazione inerente l’Andreani, società che gestisce l’accertamento e la riscossione dei tributi con un aggio del 18,9%, alla Corte dei Conti per la rescissione del contratto, abbattimento aliquote IMU e TARES, creazione dell’assessorato senza portafoglio al lavoro: questi i punti da attuare per non tornare a casa dopo soli cento giorni. “Quello per noi – ha dichiarato Schiumarini – sarà il voto che rappresenta la coerenza, la serietà, la conoscenza, la consapevolezza, l’impegno di dare risposte immediate evitando di cadere in atteggiamenti populistici e sfascisti, con Pomezia nel cuore. Con la chiusura della campagna elettorale si chiude una brutta pagina della nuova politica sfascista. Per questo invito ad un voto di fiducia, a vantaggio della serietà e della trasparenza amministrativa che rappresenti, in termini di continuità, in sinergia con la Regione Lazio, l’elemento indispensabile per intervenire sul territorio”. “Il sostegno all’impresa – ha proseguito Schiumarini – le facilitazioni burocratiche, il favorire le riconversioni dei siti industriali dismessi, la realizzazione del distretto turistico e di quello industriale, sono le nostre ricette per favorire l’imprenditoria privata portando così alla creazione di nuovi posti di lavoro”. Il candidato sindaco ha elogiato i partiti e le liste che lo hanno appoggiato, Partito Democratico, Partito Socialista Italiano, Patto per Pomezia, Forza Pomezia, III Myllenium, poi ha mandato alcune stoccate al Movimento 5 Stelle. “Io non voglio fare di questa città una seconda Parma, dove le intenzioni erano di non fare l’inceneritore o nuovi centri commerciali, e che ora si ritrova con l’inceneritore, il centro commerciale più grande dell’Emilia Romagna e le tasse più alte d’Italia. Dobbiamo invece andare verso il futuro attraverso convenzioni tra pubblico e privato, fare una class action contro l’Aser che ci ha rubato di 52 milioni di euro. La città non si salva piantando le aiuole, mettendo piste ciclabili, o solo riducendo lo stipendio ai dirigenti, ma anche attraverso un’edilizia agevolata per chi non può permettersi una casa, con un interporto che faccia da nodo cruciale tra il Piemonte e la Calabria. Loro hanno dimostrato incompetenza e non conoscenza dei problemi: basta ricordare cosa hanno detto ieri sera, ovvero che hanno formato una giunta di soli 5 assessori senza delega. E come fanno ad amministrare se non hanno la delega del sindaco? Questa è pazzia: non conoscono la responsabilità che si vanno a prendere. Noi invece abbiamo un progetto serio ed armonico di sviluppo della città”.

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