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MENSE A POMEZIA, I GENITORI SI RIBELLANO AI “CONSIGLI” DEI DIRIGENTI SCOLASTICI

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pranzo al sacco menseSi fa sempre più difficile il rapporto tra genitori e scuole, a Pomezia, in merito al servizio di mensa scolastica. Oggi i genitori delle scuole Pestalozzi e dell’Istituto Comprensivo Enea hanno ricevuto una nota del dirigente scolastico nella quale viene riportato che “a seguito del perdurare dei disagi del servizio di refezione scolastica dovuti al consumo di cibi portati da casa la USL Roma H, con nota prot 86892, ha espresso di non ritenere praticabile il consumo di pasti preparati a casa e consumati a scuola per motivi igienico-sanitari e pedagogico-educativi; la ditta fornitrice dei pasti ha manifestato il diniego a consentire l’introduzione di cibi esterni nel locale adibito a mensa scolastica; la scuola dispone di un unico docente in servizio durante l’orario destinato alla mensa per ciascuna classe”, “in considerazione di quanto sopra la scrivente invita i genitori a far consumare i pasti erogati dal servizio fornito dal Comune di Pomezia, come previsto dalla normativa che regola l’iscrizione al Tempo Pieno. I genitori che ritenessero di non necessitare del Tempo Pieno ed intendessero usufruire del Tempo Normale, potranno prelevare gli alunni prima dell’inizio del servizio mensa per un limitato periodo di tempo e dopo averne fatto richiesta scritta da presentare agli Uffici di Segreteria”. La lettera ha scatenato le ire dei genitori, i quali minacciano di rivolgersi al Codacons, oltre che a trasmissioni di denuncia come Striscia la Notizia e Le Iene. “Questa è vera dittatura e come al solito ci fanno i ricatti! – sostiene una mamma – Lo sanno che non possiamo prelevare i nostri figli prima delle 16, visto che chi necessita del tempo pieno sono i lavoratori! Ma la USL dove stava lo scorso anno quando ci è stato imposto il pranzo portato da casa per una settimana, per comodo del Comune che aveva problemi con la ditta che gestiva il servizio?”. La critica parte dal fatto che la USL non vieta – in quanto non esiste una legge in merito – di portare il cibo da casa, e si fomenta quando si parla di qualità “di gran lunga migliore quella che garantiamo noi da casa”, sostengono molti genitori. La lettera, oltre alle perplessità, ha fatto scatenare i genitori nell’organizzazione di una manifestazione di protesta, per la quale non si hanno però ancora né tempi né modalità: si tratterà probabilmente di una “marcia” da uno dei plessi scolastici in direzione di piazza Indipendenza, sotto gli uffici comunali.

“Nella “considerazione” esposta nel comunicato, si fa riferimento a dei punti dei quali – sostiene un papà – eccetto che per l’espresso diniego da parte della “ditta fornitrice”…. non compare nessun divieto. Ora ci dobbiamo subire anche “l’autorità” della ditta fornitrice? Ma scherziamo? Infatti tornando alla considerazione, la direzione scolastica non avendo altri appigli a cui attaccarsi ci fa un invito bonario a rispettare le regole dell’iscrizione a tempo pieno. Tonerò a scrivere al Sindaco, al servizio mensa del Comune di Pomezia ed alla preside, ribadendo il mio “DINIEGO” dal fruire del servizio mensa erogato. Poi provassero a non far mangiare mio figlio, con il pranzetto al sacco… vedremo”. Questo fa pensare che anche domani i genitori in protesta, circa il 60% sul totale degli iscritti al servizio mensa, ricorreranno al pasto preparato da casa. Con buona pace di dirigenti scolastici, USL e ditta fornitrice.

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