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Aprilia e Pomezia in appello per ottenere i 28 milioni persi da Tributi Italia

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I Comuni di Aprilia e Pomezia non demordono e hanno deciso di fare ricorso in appello costituendosi in giudizio assieme alla Procura generale della Corte dei Conti, per recuperare 28 milioni andati persi nella vicenda Tributi Italia.

IL CASO TRIBUTI ITALIA

Tributi Italia è il socio privato della società Aser, quella che ha procurato un danno economico da 51 milioni di euro a decine di Comuni italiani, tra cui Aprilia e Pomezia, per aver riscosso le tasse senza mai riversarle nelle casse pubbliche.

La vicenda in questione ha a che fare con l’operato di due funzionari pubblici del Ministero dell’Economia e delle Finanze chiamati a vigilare sull’operato di Tributi Italia: Carlo Vaccari (direttore dell’Ufficio del federalismo fiscale e componente della commissione istituita presso il Mef) e Vincenzo Persi (dirigente dello stesso Ufficio e anche lui componente della commissione). Le accuse nei loro confronti erano di negligenza e omissioni di attività doverose (nei confronti di Tributi Italia). 

Per l’accusa, se avessero vigilato rettamente, si sarebbero evitati gran parte dei danni economici ai due Comuni. Per questo erano chiamati ad un risarcimento di oltre 28 milioni di euro.

LA PRESCRIZIONE 

La Corte dei Conti, però, ha prosciolto nell’aprile scorso i funzionari per prescrizione, ritenendo indimostrabile l’occultamento di documenti da parte dei due.

Da qui la decisione dei due Comuni, ultima chance per vedersi risarcita quella grossa somma di denaro.

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