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La genuinità di De Rossi e la vostra ipocrisia

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daniele de rossi

Voglio premettere che il gesto del calciatore della Roma ieri nell’ incontro di Serie A tra Genoa e Roma, è assolutamente da condannare. Detto questo, voglio trattare la vicenda che è stata, a mio modesto parere, ingigantita e trasformata ad hoc per trovare il “colpevole” che ieri ha portato la firma, purtroppo, di Daniele De Rossi. Dobbiamo esaminare il contesto e non la situazione in sé: De Rossi nella concitazione in area di rigore, nello strattonare Lapadula gli rifila anche uno schiaffo, leggero, ma sempre schiaffo. La volontà del capitano della Roma, ahimè, è inconfutabile e quindi ha comportato il rigore e il successivo pareggio della squadra allenata da Di Francesco. È stato un gesto sconsiderato, di cui Daniele non è stato la prima volta protagonista, comporterà sicuramente una multa e diverse giornate di squalifica, anche lo stesso Lapadula ha stigmatizzato l’accaduto subito dopo la partita. Daniele pagherà come qualunque uomo (o quasi) sulla faccia della terra che sbagli. Da qui a constatare che De Rossi non possa fare il capitano della Roma e non sia un simbolo, è assolutamente fuori luogo e ipocrita… Il 34enne centrocampista ha 427 presenze con la squadra della Capitale e ben 140 con la Nazionale italiana, ora il punto è questo: i giudici che sentenziano il gesto di ieri su Lapadula, avevano già questa opinione contrastante e negativa di De Rossi? O magari sono gli stessi che lo sostenevano nei diversi mondiali, al recente tunnel su Iniesta agli europei di due anni fa e magari anche al penultimo match per accedere ai Mondiali, contro la Svezia? Ed in tutta questa ipocrisia quella che mi fa più male è quella di alcuni tifosi romanisti, pronti a puntare il dito per una partita pareggiata. De Rossi resterà il simbolo di un uomo che può sbagliare ma ha dato tanto in ogni secondo di partita giocata. Voi resterete giudici effimeri sul divano, lui un campione con i suoi difetti. Viva Daniele, abbasso l’ipocrisia.

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