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Pomezia, stop a cartelloni pubblicitari «sessisti o violenti». E per il gioco d’azzardo…

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Consiglio comunale fiume oggi a Pomezia. Tra i tanti punti all’ordine del giorno vi era anche la «modifica al regolamento per la disciplina degli impianti pubblicitari su aree pubbliche o di uso pubblico e su aree private, per la disciplina dell’imposta comunale sulla pubblicità e dei diritti sulle pubbliche affissioni, nonchè all’allegato piano generale degli impianti pubblicitari norme tecniche di attuazione». Sul punto all’ordine del giorno soddisfazione è stata espressa da Stefano Mengozzi (Pomezia Domani).

«Con l‘emendamento approvato in Aula si mette fine a Pomezia alla brutta pagine di pubblicità sessiste o inneggianti alla violenza. Ringrazio la maggioranza per aver accolto la proposta, era da tempo che si discuteva di forme di controllo sui contenuti pubblicitari, anche per censurare alcune iniziative prese in passato che ledevano l’immagine della donna». Recita così la  nota diramata dal consigliere comunale.

«Con l’emendamento – sottolinea – è fatto divieto di introdurre contenuti pubblicitari i cui messaggi possano contenere disparità di genere, veicoli messaggi sessisti o violenti o rappresentare la mercificazione del corpo femminile. Stesso divieto è previsto per offese alle libertà individuali e di culto, all’orientamento sessuale e all’identità di genere».

Non solo. La proposta approvata presenta anche il divieto di promozione del gioco d’azzardo attraverso gli impianti pubblicitari che saranno installati sul territorio. «Ora anche a Pomezia – conclude Mengozzi – è possibile suscitare l’attenzione e la responsabilità collettiva verso comunicazioni ed azioni pubblicitarie che utilizzano stereotipi sociali e pregiudizi culturali fondati sulle discriminazioni». «Il rafforzamento della prescrizione su norme e codice della strada con l’esplicito riferimento alle barriere architettoniche e visive – aggiunge – può essere un passo in avanti rispetto alla situazione attuale, con marciapiede inaccessibili ai pedoni o disabili in diverse zone a causa dei cartelli selvaggi».

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