E’ sempre più crisi per i lavoratori di Pomezia. Dopo gli scioperi della scorsa settimana alla Fiorucci, domani sarà la volta dei dipendenti della Selex, azienda per la quale si profila una drammatica riduzione di personale, sequenziale al ridimensionamento delle sedi lavorative. I lavoratori, per protesta, hanno quindi deciso di scioperare per 4 ore, dalle 8:00 alle 12:00, e contestualmente di effettuare una manifestazione davanti ai cancelli dell’azienda di via dell’Industria. A fianco dei lavoratori Sinistra Ecologia Libertà ed il Partito della Rifondazione Comunista. “Siamo vicini ai dipendenti dello stabilimento di Pomezia della Selex ES di Via dell’Industria, che martedì 11 Giugno scioperano per protestare contro le strategie aziendali del management della Selex, che prevedono un drastico ridimensionamento dei siti, che colpirà pesantemente la realtà di Pomezia – hanno dichiarato congiuntamente i due partiti – Ancora una volta si ha la netta impressione che le scelte prospettate di chiusura del sito ex-Selex Galileo e di un forte ridimensionamento del personale di ex- Selex Elsag, entrambi a Pomezia, e che tra licenziamenti e trasferimenti coinvolgono circa 500 lavoratori, si traducano solo nell’ennesima pesante perdita di posti di lavoro, senza configurare un tangibile piano di rilancio dell’azienda. Ancora una volta, il distretto di Pomezia subisce un colpo in una delle sue realtà produttive storicamente più importanti della città”.
“Il Coordinamento di Sinistra Ecologia Libertà e Partito della Rifondazione Comunista – proseguono dal coordinamento – nel ribadire la necessità di scoraggiare strategie imprenditoriali che si limitano a colpire sotto il profilo dei livelli occupazionali, si impegnano a sensibilizzare tutti i livelli istituzionali, ed in particolare la Regione Lazio, affinché non si porti a compimento l’ennesimo duro colpo ad una realtà produttiva ed occupazionale già pesantemente ridimensionata nel corso del tempo, e si adottino misure concrete per il rilancio del polo industriale di Pomezia”.
