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NOMINA NUCLEO DI VALUTAZIONE AL COMUNE DI POMEZIA, DE FUSCO CONDANNATO A PAGARE 160 MILA EURO

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Due condanne in poco più di un mese per danno erariale nei confronti del Comune di Pomezia per l’ex sindaco Enrico De Fusco. La Corte dei Conti ha condannato l’ex Primo Cittadino la prima volta il 14 maggio, con sentenza n. 300, per aver fatto la corrente elettrica ad un circolo sportivo del comitato di quartiere di Torvaianica Alta, le cui bollette, per i 9 anni successivi, sono state pagate dall’Amministrazione comunale, e la seconda il 1° luglio, sentenza n. 503, con l’accusa di aver nominato all’interno del Nucleo di Valutazione persone senza titoli.

500 euro l’ammontare della prima condanna, mentre ben € 159.484,11, oltre rivalutazione monetaria, interessi legali e spese di giustizia, da restituire in favore del Comune di Pomezia per la seconda condanna, ben più corposa della prima. La vicenda, si legge nella sentenza, “procede da un esposto con il quale si rappresentava che, con deliberazione di Giunta n° 137 del 6.2.2006, il Comune di Pomezia aveva apportato modifiche al regolamento sull’istituzione ed il funzionamento del Nucleo di valutazione e di controllo strategico approvato con precedente deliberazione n° 378 del 27.10.2000. In particolare, veniva modificato l’art. 2 del predetto regolamento, con il quale, fermo restando che tale Nucleo era composto “dal Segretario o Direttore Generale, se nominato, che lo presiede e da tre esperti dotati di specifiche professionalità e competenze acquisite in materia di controllo di gestione e pianificazione strategica, sia sotto l’aspetto dell’analisi di organizzazione che della gestione economico/finanziaria”, si consentiva che “ove l’Amministrazione lo reputi opportuno, tale Nucleo può essere composto di componenti tutti esterni”. A seguito di tale modifica, il Sindaco del Comune di Pomezia Enrico De Fusco, con decreto n° 63 del 12.9.2006, nominava quali componenti del Nucleo di valutazione i signori R..P. G. (Presidente), R.F., G.D.L. L’incarico avrebbe avuto decorrenza dalla data della sua accettazione e avrebbe avuto naturale scadenza alla cessazione del mandato del Sindaco. Ai componenti di tale Nucleo sono stati corrisposti – nel periodo 2006/2012 – i seguenti emolumenti: G.: € 60.440,15 lordi, D. L.: € 43.842,86 lordi, F.: € 55.201,10 lordi”.

“Essendo emersi – prosegue l’atto di citazione – elementi di irregolarità nel decreto di nomina dei componenti del Nucleo di valutazione (assenza di motivazione circa la scelta di membri esterni senza comprendere il Segretario Generale del Comune, assenza di esplicitazione dei criteri di scelta dei componenti, mancanza di specifica professionalità degli stessi in base all’esame dei curricula, ecc), in data 16.11.2012 veniva emesso l’invito a fornire deduzioni ritualmente notificato al Sindaco pro tempore del Comune di Pomezia Enrico De Fusco contestando al medesimo le irregolarità sopra segnalate conseguenti all’adozione del decreto n° 63 del 12.9.2006.

Il predetto ometteva di presentare proprie deduzioni all’indomani della notifica dell’invito a dedurre”. La vicenda è quindi stata approfondita dalla Corte dei Conti, che ha appurato che le persone incaricate non avevano i requisiti richiesti (uno aveva il diploma di ragioniere, un altro diploma di geometra ed un altro ancora di avviamento professionale industriale) per l’incarico affidato loro e che, di conseguenza,  quanto sborsato dall’Amministrazione comunale per le loro prestazioni era uno sperpero di risorse pubbliche. La memoria difensiva presentata dal legale di De Fusco non ha convinto i giudici, i quali, dopo aver anche ascoltato i tre componenti del Nucleo di Valutazione, hanno deciso che “La condotta del De Fusco è caratterizzata da colpa grave, atteso che, nella scelta in concreto operata dei soggetti da lui nominati componenti del Nucleo di valutazione, non ha tenuto in alcun conto quanto la normativa regolamentare espressamente e dettagliatamente impone (il Nucleo di valutazione deve essere composto da soggetti in numero di “tre, esperti dotati di specifiche professionalità e competenze acquisite in materia di controllo di gestione e pianificazione strategica, sia sotto l’aspetto dell’analisi di organizzazione che della gestione economico/finanziaria”; che i designati tali qualità non possedevano era ictu oculi rilevabile dalla mera lettura dei curricula da loro prodotti).

Ricorrono così tutti i presupposti per il radicarsi della contabile responsabilità in capo al De Fusco”, condannando così l’ex sindaco a risarcire il Comune di Pomezia di quasi 160 mila euro.

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