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CONGRESSO PD A POMEZIA E TORVAIANICA, ACCUSE E RIMPIANTI

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Riceviamo e pubblichiamo la lettera inviata dall’ex consigliere Marco Mesturini a nome dei membri della lista “Riformisti e Democratici” del PD di Pomezia.

“Egregio direttore, l’articolo da Lei pubblicato in merito al recente congresso del PD di Pomezia e Torvaianica ci offre lo spunto per dare un contributo utile a far emergere alcune importanti questioni. La nostra lista “Riformisti e Democratici” è nata grazie al lavoro di decine di persone che, pur avendo diverse preferenze sul candidato segretario nazionale, si sono ritrovate su un’idea di partito nuovo sia per quanto riguarda i contenuti che per  i metodi e hanno condiviso la scelta di affrontare insieme questo appuntamento congressuale. Parlando di lavoro, quello da difendere e quello da creare, l’ambiente, i servizi per i più deboli, di scuola, di una proposta per il futuro della nostra città. Scegliendo di valorizzare giovani, donne e competenze. Speravamo di poter fare un congresso fatto di confronto e di discussione. Imparando dagli errori ma pensando al futuro. Per questo prima del congresso abbiamo avanzato, fra gli altri, sia a Mirimich che a Cenacchi la proposta di cercare un percorso che ci portasse con spirito unitario al congresso. Ritrovare una solidarietà interna non è condividere le stesse proposte, ma dimostrare di condividere una serie di valori e di dimostrare soprattutto all’esterno che siamo un’unica squadra. Che ha imparato la lezione del recente passato dove le nostre divisioni hanno avuto una grossa responsabilità nella fine prematura della nostra amministrazione. La risposta è stata un NO senza appello. Intanto si stringeva un accordo con l’ex candidato sindaco Schiumarini. Ad evidenziare una logica che guarda allo scontro come unico metodo di azione politica. Un partito non può essere un luogo di scontro continuo tra gruppi, senza che molte volte si riesca a capire quali siano i motivi politici di tale scelta. Questa è una differenza profonda, perché al contrario siamo convinti che il nostro partito debba essere un luogo di confronto e crescita, dove si arrivi a scegliere le idee più valide e non quelle che rappresentano più tessere. Dove si prepari un vero ricambio trasmettendo conoscenze ed esperienze. Dove si scelga chi valorizzare guardando alla meritocrazia e alle competenze e non alla maglietta di una corrente. Purtroppo ancora una volta un gruppo ha scelto di fare l’ennesima conta cercando di camuffare vecchie logiche dietro la proposta di un volto nuovo ma ragionando con gli schemi della peggiore vecchia politica, in tipico stile gattopardesco. L’accordo  che lei ben sintetizza in questo caso con i nomi di Cenacchi, Mirimich, Schiumarini, non è stato mai presentato in maniera vera agli iscritti. Forse preoccupandosi di non riuscire a far condividere tale scelta a tanti iscritti del PD. Organizzare di fatto l’ingresso di una lista civica nel partito è una scelta che crediamo dovesse essere dichiarata in maniera trasparente sia da chi internamente al PD la organizzava e sia da chi si preparava ad organizzare il tesseramento a Torvaianica di circa 100 persone e a Pomezia di alcune decine. Per di più dimenticandosi che solo pochi mesi fa abbiamo avuto da parte dei nostri elettori un messaggio chiaro di non condividere la candidatura di Schiumarini da parte del centro sinistra. Mi sembra ovvio quindi che anche in una cinica visione della politica, tale operazione può avere l’unico effetto di allontanare tanti cittadini dal nostro partito. L’iscrizione ad un partito ha alla base la scelta di ritrovarsi in una serie di valori e priorità condivise. L’organizzare un’azione stile “opa”  tra società, in maniera particolarmente sfrontata e becera a Torvaianica, non è certo un qualcosa di compatibile con i valori del PD. Provare a occupare un pezzo del nostro partito è qualcosa di vergognoso e inaccettabile. Tale azione, che intanto abbiamo fermato, ci vedrà fermi e determinati nel rispedirla al mittente. Visto che è un atto che nulla ha a che vedere con la democrazia e con la storia della sinistra e del centro sinistra. Perché se si voleva entrare in massa nel PD non lo si è dichiarato? Perché non ci si è confrontati sui motivi politici di tale scelta? Perché non si è voluto costruire un percorso trasparente e chiaro nascondendosi fino all’ultimo? Cercare di prevalere in un congresso usando trucchi e accordi nascosti è una scelta che non porta a nulla se non a continuare a perdere credibilità e consensi. Paradossalmente si potrebbe pensare che chi a compiuto tali azioni preferisca che il PD le elezioni continui a perderle. Vogliamo però di nuovo fare appello a tutti quegli iscritti del PD che vogliono un partito diverso a costruire insieme il partito che vogliamo, con spirito di unità e condivisione delle scelte. Un partito aperto e capace di attrarre ma non certo disposto a farsi occupare. Chiediamo a TUTTI un atto di responsabilità per evitare che ancora una volta si perda un’occasione unica di cambiamento, troppe volte a sinistra e nel centro sinistra ci siamo divisi pagandone poi un prezzo altissimo. Una volta tanto pensiamo a quello che insieme possiamo fare per costruire il futuro e dimostrare che abbiamo imparato la lezione”.

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