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Anticipazioni Report puntata del 25 gennaio 2021: cosa vedremo stasera in tv, tutte le inchieste

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Anticipazioni Report puntata del 25 gennaio 2021, torna l’appuntamento con le inchieste di Rai 3. L’appuntamento è per oggi lunedì 25 gennaio 2021 in prima serata. Scopriamo insieme qualche anticipazione. 

Anticipazioni Report puntata del 25 gennaio 2021: ecco cosa vedremo stasera in tv, le inchieste

Questa sera si parte con “Era solo un’influenza?” di Giulio Valesini, Cataldo Ciccolella e Norma Ferrara. Le indagini della procura di Bergamo hanno portato la Guardia di Finanza nelle stanze del ministero della Salute e dell’Iss. I funzionari che hanno gestito la prima ondata devono spiegare perché non hanno risposto immediatamente alla nota dell’OMS che il 5 gennaio dello scorso anno diceva “Prendete in mano i piani pandemici”. La trasmissione è in grado di rivelare che per diverse settimane il nuovo virus fu sottovalutato, ma che addirittura a inizio febbraio un verbale della task force che supportava il ministro Speranza lo assimilava a un’influenza. Intanto, la difesa dell’OMS alle richieste di trasparenza fa sempre più acqua, al punto da usare documenti confidenziali pubblicati da Report, ma cambiandone la data. Tra l’altro, per il whistleblower Francesco Zambon, che aveva denunciato la tentata manipolazione del rapporto sull’Italia, non è ancora chiaro cosa riserva il futuro. 

A seguire, l’inchiesta “Nelle mani del vaccino” di Manuele Bonaccorsi e Lorenzo Vendemiale con la consulenza di Ludovica Jona e la collaborazione di Marzia Amico. Il vaccino ci porterà fuori dalla pandemia? Dai test svolti dalle case farmaceutiche emerge un’elevate sicurezza ed efficacia, ma non si sa se permetterà di interrompere la trasmissione del virus. I volontari dei trial clinici sono stati testati sono in caso di sintomi. Cosa succede e qual è la conseguenza? Non sappiamo se il vaccino ci protegga solo dalla malattia o anche dall’infezione e quindi se potremo raggiungere l’immunità di gregge. Con testimonianze e interviste ai massimi esperti americani ed europei, l’inchiesta racconterà come sono avvenuti i trial di Pfizer e Moderna e quale impatto il vaccino potrà avere nella notta contro l’epidemia. Reporter in collaborazione col collettivo di giornalisti investigativi Behind the Pledge, svelerà in esclusiva i cosiddetti “Ema Leaks”, mail e documenti interni da cui emergono le pressioni politiche sull’Agenzia europea del farmaco per accelerare il processo di autorizzazione. Pressioni avvenute proprio mentre i commissari dell’Ema riscontravano alcuni problemi nella produzione del vaccino Pfizer. 

Report, stasera in tv l’inchiesta “Tassa azzurra”

E ancora, l’inchiesta “Il mago di Helbiz” di Daniele Autieri con collaborazione di Federico Marconi. I monopattini stanno riscrivendo le regole della mobilità urbana anche in Italia e la Helbiz è stata la prima azienda ad aver portato lo sharing nel nostro paese. La società ha ottenuto concessioni per la condivisione dei suoi mezzi in oltre 20 città italiane, a partire da Roma e Milano. Ma chi c’è dietro? L’amministratore delegato si chiama Salvatore Palella, è nato ad Acireale 33 anni fa e oggi guida un gruppo mondiale del suo ufficio in un grattacielo di Wall Street, a New York. La storia dell’azienda si intreccia con quella di tanti personaggi del jet set e dello sport italiano. Dal passato di Palella emergono molte ombre e relazioni con figure vicine alla criminalità organizzata: la società ha un holding di controllo nel Delawhare, che scherma l’identità dei suoi azionisti, mentre sulla testa del 33enne pende una richiesta di class action, presentata presso la District Court di New York City per un’avventura imprenditoriale finita male nel mondo delle criptovalute. Chi c’è realmente dietro la Helbiz? Con quali capitali viene finanziata? Che responsabilità hanno le pubbliche amministrazioni e lo stato italiano nelle mancate verifiche sulle società incaricate di condurci nella mobilità del futuro? 

E ancora, “Il vecchio e il nuovo” di Emanuele Bellano con la collaborazione di Greta Orsi. Ogni volta che vediamo un film o una fiction in televisione o ascoltiamo un brano alla radio, gli attori o i musicisti che hanno interpretato quell’opera maturano dei diritti. Sono i diritti connessi al diritto d’autore e vengono pagati da canali televisivi, network radiofonici o piattaforme streaming. Non vengono versati direttamente ai loro proprietari, ma a soggetti intermediati che devono provvedere a ripartirli con precisione e a distribuirli. Fino al 2009 il soggetto intermediario era unico e si chiamava IMAIE: dopo 30 anni di attività è stato estinto. Chiudendolo la prefettura di Roma ha stabilito che l’IMAIE non è stato in grado di svolgere il compito per cui era stato creato: al momento della chiusura aveva in pancia 100 milioni di euro di diritti incassati e mai versati agli artisti legittimi proprietari. Estinto l’IMAIE, nel 2010 è stato costituito il Nuovo Imaie, stesso direttore generale e stessi dipendenti. Come sta andando la sua gestione? Quanti diritti riesce a distribuire?

E per finire, “L’accordo” di Luca Chianca con la collaborazione di Alessia Marzi. Il 26 febbraio del 2014 è stato siglato un patto generazionale tra Umberto Bossi e il nuovo segretario della Lega Nord, Matteo Salvini. Un accordo noto a molti, ma che nessuno ha mai potuto leggere, nato due anni dopo l’inchiesta sui fondi pubblici che ha sconvolto il partito. Dopo Bossi, arriva Maroni, poi Salvini che nel 2013 viene eletto segretario federale. L’anno dopo si siedono davanti a un tavolo per decidere del futuro politico del senatur: Salvini promette 450 mila euro all’anno per mantenere lo staff composto da autisti e dalla segreteria del presidente della Lega. In cambio, l’ex avvocato di Bossi, Matteo Brigandì, rinuncia a 6 milioni di euro di mancati pagamenti proprio dalla Lega Nord. Soldi che già nel 2014 sono fondamentali per le casse del partito, che rischia, come è successo, di vedersi sequestrare ben 49 milioni. Report ha ricostruito la storia dell’accordo grazie all’intervista esclusiva a Francesco Belsito, l’ex tesoriere del partito travolto dallo scandalo, l’unico condannato per appropriazione indebita a causa di quell’accordo. 

 

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