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ARDEA, FINALMENTE APPROVATO IL BILANCIO “PREVENTIVO” 2013

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CONSIGLIO

Approvato ieri sera il bilancio preventivo per il 2013. Parlare di bilancio preventivo quando l’anno è già concluso è veramente strano, ma oramai i cittadini di questo martoriato paese italico non si stupiscono più di nulla.

È stato un po’ come farsi fare un preventivo dall’idraulico dopo che questi ha completato già il lavoro; più logico sembrerebbe limitarsi a chiedere il conto.

La fase dell’illustrazione del bilancio ha richiesto pochissimo tempo: il neo presidente della Commissione “Finanza, Bilancio, Patrimonio, Tributi” Fabrizio Acquarelli, scusandosi con i colleghi e con il pubblico perché – in quanto insediatosi da poco nella carica – non ha seguito né collaborato alla stesura, passa subito la parola al nuovo assessore Petricca che, non supportato dalla presenza dei dirigenti comunali (unico a presiedere in quel momento, il segretario comunale) ed avendo anche lui da poco assunto la funzione per aver sostituito solo da pochi mesi il suo predecessore, ha impiegato pochi minuti a leggere, senza commentarle, poche cifre significative lasciando subito la parola alle domande di un opposizione esterrefatta.

Ma quale contributo alle scelte economiche e strategiche per il futuro può portare una minoranza che si trova a discutere conti che sono praticamente già dei saldi? È forse per questo motivo che non c’è stato dibattito e, con la sola eccezione del consigliere Capraro che ha messo in evidenza anomalie tecniche, quali ad esempio aver riportato tra le entrate la vendita delle farmacie quando ancora non sono neppure state messe in vendita, si è presto giunti ad un voto scontato: il bilancio è stato approvato con il solo voto contrario dei consiglieri di minoranza presenti.

Si è consumato così, in pochi minuti, l’ennesimo insulto ai cittadini.

È stato più volte detto, a giustificazione di questo ritardo, che non era possibile fare un bilancio di previsione fintanto che il Governo centrale non avesse definito in dettaglio quelle se sarebbero state le quote trasferite agli enti locali, o chiarita una volta per tutte la telenovela dell’IMU. Tuttavia non sono stati pochi i Comuni a definire con largo anticipo le loro previsioni: Ferrara ha approvato il bilancio preventivo 2013 esattamente un anno fa, il 19 dicembre 2012.

E così, con questo discutibile alibi, mentre non si potevano pianificare le entrate, sono state utilizzate e spese tutte le risorse dell’ente senza minimamente discuterle e presentarle alla cittadinanza in un quadro strategico per lo sviluppo del paese e per la soluzione degli innumerevoli problemi che lo attanagliano.

Approvato il bilancio, il consiglio ha approvato anche il riconoscimento di spese fuori bilancio, tra le quali numerosi indennizzi e spese processuali per le cause intentate dai cittadini, e le spese per l’abbattimento delle palazzine alla Salzare.

È stata discussa anche la rideterminazione delle tasso di copertura del costo di gestione dei servizi scolastici a domanda individuale, ossia quanto i cittadini dovranno pagare per la mensa dei bambini e per il loro trasporto a scuola. Con la stessa delibera sono state confermate anche per il prossimo anno le tariffe per la mensa. Il consigliere Abate ha chiesto chiarimenti su questo punto perché a fronte di un contributo programmato a carico dei cittadini di 540.000 € l’amministrazione ha predisposto tariffe che porteranno nelle casse del comune una cifra pressoché doppia, il che equivale a dire che si potrebbe tranquillamente dimezzare il costo del pasto senza nulla togliere alle casse del Comune; a questo quesito non c’è stata risposta; l’unico deputato a darne – e presente in quel momento – il dirigente d’area, ha liquidato l’interrogante con un certo fastidio e senza addurre motivazioni convincenti.

Ultimo punto trattato le nuove tariffe per l’acqua potabile. Le tariffe in vigore sono legalmente scadute da oltre due anni, ma i nostri consiglieri non hanno mai trovato modo di discuterne e di approvarne di nuove. Lo scorso 10 dicembre sono definitivamente scaduti i termini per sistemare la questione spinosa delle tariffe a tutto il 2013. Ci si aspettava una semplice presa d’atto ed una votazione unanime ed invece ne è nata una incomprensibile discussione. Il consigliere Acquarelli, ritenendo utile e necessario ridiscutere ancora l’argomento in commissione, ha proposto il ritiro del punto, ma l’aula ha bocciato la richiesta ed allora, forse indispettito per questo, al momento del voto, con il supportato del consigliere Quartuccio, ha fatto mancare il numero legale, costringendo il Presidente Giordani a dichiarare prematuramente chiuso il Consiglio.

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