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Affidamento condiviso e bigenitorialità, princìpi traditi: ha ancora senso parlare della festa del papà?

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Di fronte alla costante azione di affievolimento della figura paterna da parte dei tribunali e media italiani, ha ancora senso oggi parlare della” Festa del papà? Così dichiara Alessio Cardinale, portavoce nazionale di ADIANTUM (associazione di aderenti nazionali per la tutela dei minori).

«A distanza di 15 anni (il suo” compleanno” è caduto giusto lo scorso 16 marzo, NDR), i principi di Bigenitorialità sanciti dalla legge 54/2006 (c.d. Affido Condiviso) giacciono incompiuti nelle aule dei tribunali, a causa di una magistratura ancora arroccata sulle prassi dell’affido esclusivo alle mamme. Si tratta di un vero e proprio boicottaggio – prosegue Cardinale – grazie al quale una legge dello Stato, che sanciva una conquista di civiltà, viene disapplicata per far posto ad un falso storico chiamato ormai da tutti “falso affido condiviso».

«In particolare – aggiunge Cardinale – ci preoccupa molto l’aumento delle ordinanze presidenziali che eliminano totalmente anche i pernottamenti dei figli presso la casa paterna, determinando ancora di più una situazione di odiosa discriminazione di genere in cui la Politica, in qualche modo, deve rapidamente mettere mano per trovare una soluzione ed arginare le prassi preistoriche dei giudici di merito».

«La fine dell’emergenza – conclude il portavoce di ADIANTUM – si avvicina, e con essa potrebbe aprirsi il coperchio di un vero e proprio vaso di Pandora, dal quale esploderanno le proteste dei papà affievoliti, oggi soltanto sopite dalle circostanze. Un messaggio per i politici di professione: siamo ben organizzati per la prossima tornata elettorale, e se i candidati al Parlamento non garantiranno soluzioni immediate già adesso, porteremo un nostro rappresentante alla Camera».

Massimiliano Gobbi

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