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SICUREZZA E LEGALITÀ, CRONACA DEL CONSIGLIO

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Il consiglio comunale di Ardea ha approvato ieri sera, a maggioranza (con l’astensione dell’opposizione), una mozione in merito allo stato di sicurezza del territorio. Nell’atto si dà mandato al sindaco e alla giunta a realizzare entro 60 giorni una serie di interventi. Tra questi, la verifica della possibilità di potenziare il servizio di pattugliamento della polizia locale per una maggiore presenza degli agenti sul territorio (specie nelle ore serali) e per la creazione di una centrale operativa della polizia locale; la valutazione con la Regione Lazio, le associazioni dei commercianti, i comitati di quartiere, le associazioni, dell’installazione di un sistema di videosorveglianza; la promozione nelle scuole del territorio di iniziative di educazione alla cultura della sicurezza e della legalità in sinergia anche con le altre istituzioni; l’adesione al Forum italiano per la sicurezza urbana; la richiesta dell’ottenimento di una risposta scritta, ufficiale, al ministero dell’Interno, per l’istituzione di un commissariato della polizia stradale. Inoltre, nell’atto si chiede di far impegnare i dirigenti comunali per fare in modo che in 60 giorni sia completata l’area di amministrazione trasparente e quella di amministrazione aperta sul sito internet comunale. Il sindaco nominerà un assessore comunale alla sicurezza urbana, che insieme allo stesso primo cittadino possa proseguire nella fase di ascolto della città. Saranno incontrati i sindaci dei Comuni di Aprilia, Pomezia, Anzio per valutare le ipotesi di un percorso comune contro la criminalità, per la sicurezza e la legalità, con attività congiunte che possano coinvolgere le diverse polizie locali. Viene dato mandato al dirigente della polizia municipale, e agli uffici competenti, per la realizzazione di un piano di viabilità che possa, in alcuni quartieri, modificare i sensi di marcia delle vie per ottimizzarne il controllo con pattuglie e videosorveglianza. Inoltre, nella mozione si chiede a sindaco e giunta a intraprendere campagne pubbliche sul tema della legalità e della sicurezza. L’assemblea ha bocciato due emendamenti: uno, presentato dall’intera opposizione, che chiedeva l’adesione del Comune alla Carta di Pisa, l’altro, presentato dalla consigliera Cristina Capraro, che chiedeva l’istituzione di una commissione di accesso. “E’ doveroso che in aula ci sia unconfronto concreto perché il clima che si è venuto a creare fa solo che male alla comunità di Ardea”, ha precisato il presidente del consiglio comunale Massimiliano Giordani in apertura di seduta. Erano presenti, tra gli altri, l’assessore regionale alla Sicurezza Concettina Ciminiello, il maggiore dei carabinieri Ugo Floccher, il vice commissario della polizia di Stato Carmen Canta, il capitano della guardia di finanza Alessandro Iezzi, il maresciallo della Capitaneria di porto Giuseppe Falato, il comandante della polizia locale di Ardea Giuseppe Sciaudone. Il sindaco ha spiegato in aula il perché sia stato necessario fare una mozione sostitutiva di una mozione già presentato e firmato oltre che dalla maggioranza, anche dal capogruppo del Partito democratico: “Mi sembrava inopportuno, in un momento dove i cittadini aspettano risposte sulla sicurezza, prendere sei mesi di tempo per valutazioni che avrebbero bisogno di molto meno – ha detto Luca Di Fiori – Inoltre, la mozione era poco calzante sulle questioni di Ardea. Alla luce anche dei lavori del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza, ho ritenuto opportuno presentare un emendamento sostitutivo della mozione”.

Il consigliere comunale del Partito democratico, Antonino Abate, a nome dell’opposizione, ha criticato il punto all’ordine del giorno dell’assemblea, dicendo: “Il punto non ha all’ordine del giorno la legalità, cosa invece importante visto che se di sicurezza bisogna parlare bisogna affrontare anche il tema della legalità all’interno della casa comunale”. “Ardea sta diventando un territorio un po’ particolare: è vero che ancora viene considerato un territorio di confine. Abbiamo acquisito a patrimonio comunale diversi immobili delle organizzazioni mafiose e tanti altri devono essere acquisiti: è un fatto che la dice lunga sulla presenza delle organizzazioni mafiose nella zona. Io credo che non sia possibile che un territorio venga gestito solo da 25 vigili urbani, il cui servizio si chiude alle 19,30, così come avviene nella stazione di Tor San Lorenzo. Dobbiamo ristabilire la credibilità sul territorio. Fare politica è anche fare programmazione. Ciò che stiamo vivendo ora è il risultato di una politica attuata da vent’anni a questa parte. Dobbiamo ristabilire la sicurezza e la legalità sul territorio. Sindaco, qualcuno ci deve spiegare perché le auto vanno a fuoco: non si può ridurre tutto dicendo che sono ‘teppistelli’. Può anche darsi, ma la certezza ai cittadini va data. Io, se fossi stato sindaco sarei stato sotto il ministero dell’Interno fino a portare l’esercito qui”. Abate ha letto una relazione sulla sicurezza scritta dall’opposizione citando il caso delle Torri e quello delle Salzare: “Sono problemi che vanno affrontati immediatamente – ha detto – su questi due casi è pesante il coinvolgimento della politica”. Poi, ha affrontato i rilievi sulla commissione prefettizia d’accesso che venne insediata ad Ardea del 2006. “Sono passati 8 anni e quel documento sembra scritto ieri. Non siamo stati in grado a risolvere i problemi. Noi in una mozione chiediamo l’adesione alla Carta di Pisa ma dobbiamo chiedere anche una nuova commissione d’accesso”, ha aggiunto. “Riconosciamo i passi del sindaco sulla trasparenza ma credo che non dobbiamo fermarci lì. Se siamo partiti bene credo che ora un segnale forte va dato”, ha concluso. Il consigliere comunale Alessandro Quartuccio, relatore di maggioranza, ha citato una frase del giudice antimafia Antonino Caponnetto “La mafia teme la scuola più della giustizia, l’istruzione toglie erba sotto i piedi della cultura mafiosa”. “Voglio puntare su un tema sul quale il Comune può e deve agire: la formazione. Sindaco, è fondamentale coinvolgere i ragazzi e le scuole per una cultura della legalità. Il Comune è l’ente dello Stato più vicino ai cittadini e ha l’obbligo morale, insieme alle altre istituzioni, di agire su questo filone – ha aggiunto – La Regione da tempo si muove sul campo della formazione, nella lotta alla malavita e a sostegno della legalità. Il Comune sta lavorando su un solco – quello di amministrazione trasparente – che lo sta portando verso un percorso irreversibile che è quello di una ‘casa di vetro’. Ora bisogna puntare ai giovani: sono loro – quelli che oggi frequentano la Virgilio, la Manzù, e gli altri istituti – che terranno il timone di questa città e sono loro che dovranno essere portatori sani di legalità. Che ci siano infiltrazioni mafiose su questo territorio non sta a me dirlo, ma mi permetto di dire che in questa sala l’assemblea tutta deve avere ben chiaro ciò che Caponnetto disse e che, dunque, è la formazione la medicina che porta a debellare il morbo della mafia, ma anche quello dell’illegalità diffusa, del mancato rispetto delle regole, della sopraffazione e dei soprusi”. “I cittadini dovrebbero avere un ruolo nelle istituzioni per la legalità. Ho sentito parlare della commissione di accesso ad Ardea del 2006, da quel periodo ad oggi non è cambiata molto la situazione – ha sottolineato il consigliere regionale Valentina Corrado – L’ente può fare qualcosa e riportare l’onestà e la legalità all’interno delle istituzioni nel rispetto delle procedure e degli atti affinchénon favoriscano l’insinuarsi nei fenomeni criminosi. I nostri colleghi al Senato hanno chiesto una nuova commissione d’accesso per Ardea: vedremo come risponderanno i ministri”. Citando Borsellino, Corrado ha aggiunto: “Parlate di mafia. Chi occupa posizioni apicali parli e affronti il problema, che non sia sminuito e che non crei allarmismo”. Ha risposto a lei il presidente Massimiliano Giordani, che ha detto: “Dalle parole sentite prima forse sarebbe bene presentare la commissione di accesso per tutto il litorale romano e non solo per Ardea”.

 

 

 

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