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Covid, boom di contagi a scuola: chiuso istituto della Cassia

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Scuola: studentessa offesa dalla professoressa per il suo abbigliamento

Una sconfitta nell’ambito scolastico del Lazio. A dispetto dell’obiettivo, non chiudere le scuole e consentire agli studenti di studiare in loco, da oggi la scuola primaria Via Cassia 1694 lascia a casa gli studenti. E’ la prima scuola del Lazio a dover effettuare questa scelta, ma dato il numero di contagiati (tra cui un operatore scolastico) è stato necessario chiudere per sanificazione straordinaria le sedi di “B. Buozzi“, “G. Tomasetti” e “Isola Farnese“. E senza DAD, almeno per il momento. Una chiusura, perciò, resa necessaria per la tutela di tutti, dai docenti agli studenti, comprese le loro famiglie. Al momento, sulla circolare scolastica, si parla di 3 giorni: da oggi martedì 23 novembre 2021 a giovedì 25 novembre, ma “ogni impegno collegiale” – si legge nell’ultima circolare- è da “posticiparsi a data da destinarsi”. Il preside, allo stesso tempo, cerca di tenere sotto controllo come può la situazione, richiedendo in via precauzionale il tamponamento di tutta la popolazione scolastica. La decisone del preside, forse, ha risentito della lamentela di massa dei genitori: moltissimi quelli che, il giorno precedente alla chiusura, si sono lamentati sui social per l’assenza di giusti provvedimenti e di una chiusura, dati gli alti contagi. 

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Positivi al Covid: il problema dei minori

Il caso emerso dall’IC Via Cassia fa capire quanto sia preoccupante la situazione dei contagi tra i minori, soprattutto fino a 12 anni. La ASL di Roma 1 ha segnalato come, proprio in questa fascia di età, si stanno registrando un incremento dei contagi. E, più in generale, la situazione epidemiologica degli istituti scolastici dell’intero territorio della ASL Roma 1 sta rapidamente peggiorando. Un’altra problematica, direttamente collegata, riguarda i docenti e il vaccino: gli operatori scolastici, infatti, sono stati tra i primi a effettuare il vaccino anti-covid. Ciò significa anche che la maggior parte di loro rientra proprio tra gli individui i cui anticorpi iniziano a perdere efficacia.

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