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Liceo Meucci di Aprilia, scuola di doppiaggio con Pino Insegno

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pino insegno a l'eredità

Ieri mattina, gli studenti del Liceo Antonio Meucci di Aprilia che hanno aderito al progetto “Bookmovie School Project”, hanno avuto l’opportunità in mattinata di conoscere Pino Insegno.

I seicento ragazzi coinvolti hanno accolto l’attore e doppiatore romano con un acclamazione all’auditorium del Rosselli, mentre il Preside Antonio Ferrone, con le sue parole di ringraziamento, ha manifestato la sua riconoscenza verso l’attore che ha accettato l’invito.

In una nota pubblicata sul sito scolastico così si racconta la giornata di ieri intensa di emozioni e divertimento: “…Pino Insegno ha immediatamente catturato la platea con il racconto della propria storia: gli esordi difficili, i sacrifici, i doppi lavori per mantenersi, la lunghissima gavetta che però lo ha portato ad ottenere numerosi successi nel mondo dello spettacolo. Bisogna studiare, impegnarsi e avere l’ambizione a mille, afferma l’artista, ma l’umiltà a milleuno, non bisogna mai abbattersi, si deve lottare per realizzare i propri sogni e quando non ci si riesce, ci si può disperare al massimo per dieci secondi, però all’undicesimo si devono di nuovo raccogliere le forze per ricominciare. Svegliarsi sempre con il sorriso: questo è il consiglio che Insegno dà ai suoi figli e agli studenti, perché la vita ci può sorprendere ogni giorno se lo vogliamo.

Ed è lui stesso a sorprendere tutti quando si presta ad interpretare la voce di Aragorn de “Il Signore degli anelli” con l’accompagnamento musicale dei Breaking Grace, ascolta e commenta con ammirazione i pezzi suonati dalla band apriliana e gli estratti letti da due studentesse del gruppo artistico Into The Music.

L’incontro è terminato con un esilarante sketch del gruppo artistico, i ringraziamenti dell’attore per la grande attenzione e l’interesse mostrato dalla platea che lo ha seguito per le due ore in “rumoroso silenzio” come lui stesso ha ripetuto, e la sua promessa di tornare prima della fine dell’anno scolastico per respirare di nuovo quell’incredibile aria”.

Marina Cozzo

 

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