Ha tentato il suicidio infliggendosi delle ferite profonde ai polsi. Poi ha rifiutato i soccorsi, arrivando perfino ad “implorare” di lasciarlo morire. Choc a Roma lungo Viale Trastevere dove un ragazzo di 35 anni si è tagliato i polsi con una lametta crollando poi a terra. Soltanto per puro caso lì vicino passava un funzionario della Polizia Locale di Roma Capitale, in quel momento fuori servizio, che ha immediatamente lanciato l’allarme e prestato al giovane i primi soccorsi. Ma ha dovuto fare i conti – e ciò rende bene l’idea del profondo dramma vissuto dal 35enne – con le resistenze dell’aspirante suicida: “Lasciatemi morire vi prego”. Queste le sue scioccanti parole ad un passo dalla morte.

Tentato suicidio a Trastevere
L’Agente, un funzionario del I gruppo Centro della Polizia di Roma Capitale, mentre stava percorrendo viale Trastevere, ha scorto il ragazzo in stato di semi incoscienza, riverso in terra. Con l’ausilio di una pattuglia che si trovava in prossimità del sito in questione, si sono allora avvicinati constatando immediatamente la gravità della situazione: il giovane si era inferto infatti delle profonde ferite sui polsi con una lametta e dopo aver rifiutato di farsi aiutare ha chiesto agli agenti di lasciarlo morire.
La disperata corsa per salvargli la vita
Gli operanti hanno allertato subito i soccorsi, aspetto che ha impedito un drammatico epilogo, e nel frattempo si sono recati velocemente nella farmacia li vicino, al fine di prestargli immediato aiuto. Dopo averlo avvicinato, cercando di tenerlo sveglio e vigile in conversazione, rassicurandolo, lo hanno convinto a gettare la lametta, tamponando velocemente la ferita dalla quale perdeva molto sangue. Il giovane è stato poi trasportato dal personale medico all’ospedale San Camillo per le cure del caso. Ancora una volta dunque un altro ragazzo che tenta di farla finita: come successo nei giorni scorsi, ma in quel caso, purtroppo, il suicidio è riuscito, quando uno studente universitario 21enne si è impiccato negli alloggi studenteschi di Piazza Adriana.