Il rincaro dei voli aerei, sta generando la furia anche delle compagnie aeree. L’ultimo attacco contro l’azione del Governo Meloni arriva dall’Irlanda, dove Ryanair ha attaccato apertamente l’azione dell’Esecutivo italiano. In una nota stampa, la multinazionale ha pesantemente criticato le scelte governative dell’Italia, definendo l’ultimo decreto in materia aerea come “ridicolo e illegale”.
La furia di Ryanair sul Governo italiano per il caro voli
L’attacco frontale alla premier Giorgia Meloni, è arrivato da Eddie Wilson, attuale CEO di Ryanair: “Questo decreto è ridicolo e illegale – ha spiegato ai microfoni dell’Ansa – Tutto ciò interferisce con le leggi del libero mercato secondo le norme UE. Deve essere cancellato. Se non verrà cancellato, ci sarà un impatto sull’operatività di Ryanair in Italia”. Le prossime ore saranno cruciali per valutare l’azione della multinazionale sul suolo italiano.
Le accuse del Governo Meloni verso Ryanair
E’ una guerra di nervi, quella che vede nel vortice delle tensioni il Governo italiano e la compagnia aerea di Ryanair. In tal senso, l’Esecutivo accusa la famosa compagnia di aver costituito un cartello in una particolare tratta italiana, peraltro molto frequentata dai viaggiatori: quella che collega le linee verso gli aeroporti di Sicilia e Sardegna.
L’accusa sui voli per Sicilia e Sardegna di Ryanair
A queste accuse, Eddie Wilson risponde: “Spazzatura, nient’altro che spazzatura. Non mi lascio insultare, non siamo parte di un cartello. Ryanair ha raggiunto oltre 185 milioni di passeggeri perché abbiamo abbassato i prezzi e diamo valore, non abbiamo bisogno di parlare con compagnie incompetenti. Non ho mai parlato con nessuno, mai parlato con qualcuno in Ita”.
L’incontro tra il Governo italiano e Ryanair
Questa mattina, la compagnia di Ryanair si è incontrata con i rappresentanti del Governo italiano. Allo stesso tavolo si sono seduti il ministro Adolfo Urso ed Eddie Wilson. In merito, il ministro italiano ha detto: “Noi puntiamo a evitare distorsioni di mercato agendo nei confronti di un algoritmo che provoca effetti dannosi per il consumatore, laddove non c’è un’alternativa di mercato, ma come per tutti i provvedimenti siamo disponibili a confronto”.
Ha proseguito Urso: “I piani sviluppo che ha nel nostro paese e le problematiche a cui può andare incontro la compagnia. Io sono disponibile anche a incontrare le altre compagnie aeree per capire se in sede di conversione il decreto può essere migliorato”.