Boom di presenze ad Ardea in questo ponte lungo di Ferragosto, specie nella notte appena trascorsa quella dedicata ai tradizionali – e super vietati – falò in spiaggia. In migliaia infatti, come testimoniano le immagini raccolte, si sono dati appuntamento per ritrovarsi negli oltre 10 km di arenile rutulo per passare insieme la notte tra il 14 e il 15 agosto.
Come nel resto del litorale romano, e in generale un po’ ovunque, anche sotto la Rocca il Comune ha predisposto un’apposita ordinanza per impedire i bivacchi che comunque, c’è da dire, in diversi casi si sono comunque svolti. Oltre al testo però l’Amministrazione guidata dal Sindaco Fabrizio Cremonini ha predisposto anche dei controlli che sono andati avanti, spiega il Primo Cittadino, fino a mezzanotte: in campo Polizia Locale, Protezione Civile Airone, Guardia Costiera e Guardie Ambientali. Il bilancio? Positivo secondo il Sindaco che ci ha spiegato di come, rispetto al passato, il numero dei falò sia diminuito proprio grazie ai controlli.
Proteste in spiaggia durante i controlli
Controlli che, c’è da dire, non sono stati però per nulla graditi. In alcuni momenti infatti, durante gli accertamenti degli operatori volti a dissuadere le operazioni di preparazioni dei fuochi, è salita la tensione in spiaggia a causa delle accese rimostranze dei ragazzi.
“Devo dire che rispetto agli anni scorsi il numero di fuochi è diminuito grazie al pattugliamento costante della spiaggia e all’opera di dissuasione portata avanti per tutto il pomeriggio“, ci spiega il Sindaco Cremonini. In campo una quarantina tra agenti, Militari, Guardie Ambientali Nazionali, e volontari della Protezione Civile Airone.
“Abbiamo allestito una task force apposita cui purtroppo abbiamo anche dovuto sottrarre risorse a causa del gravissimo incidente avvenuto a Tor San Lorenzo. In ogni caso c‘è rammarico nel sottolineare come in alcuni casi i controlli abbiano scatenato proteste e veementi reazioni fino a sfociare in vere e proprie aggressioni verbali, assolutamente fuori luogo e che condanno fortemente, contro gli operatori'”, aggiunge Cremonini.
Se dunque in qualche caso si è rinunciato, in molti altri, come raccontato in questo speciale stamattina, i bracieri sono stati accesi, anche ad Ardea. “Si tratta di un malcostume, quello dei fuochi accesi tra la sabbia, tipico della nostra costa e che è difficile da ‘estirpare”, è il commento del Sindaco. Il risultato poi resta visibile l’indomani quando le ceneri e, peggio ancora, la spazzatura, restano ad accogliere i bagnanti. E su questo aspetto il Sindaco ha voluto precisare alcuni aspetti.
“Rifiuti in spiaggia, in alcuni tratti non rimossi a causa delle tende”
Il Primo Cittadino ha voluto rimarcare anche l’altra forma di malcostume, quella dell’abbandono dei rifiuti indiscriminato sulla spiaggia. “Le nuove generazioni si dicono molto attente alla salvaguardia dell’ambiente, poi però lasciano di tutto in riva al mare. Stamattina, e mi dispiace per chi è si è imbattuto in questa situazione incresciosa, non è stato possibile procedere con la pulizia dell’arenile a causa della presenza delle tende“, prosegue Cremonini.
Dopo i falò infatti, tra alcol e cibo, in molti hanno deciso di dormire in spiaggia allestendo delle piccole tendopoli. “Fortunatamente parliamo di pochi specifici punti – precisa il Sindaco – ma resta comunque il problema dell’inciviltà e dell’assoluto non rispetto dell’ambiente. Nei casi “migliori” le bottiglie sono state ammassate all’interno di sacchi, in altri invece sono state sparpagliate ovunque in modo indecente. E’ una cosa inaccettabile”.