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Nuove ombre sull’Eco X: «Trovato un ordigno nel sito dell’incendio»

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Nuovi inquietanti risvolti emergono dal caso Eco X, il sito per il trattamento dei rifiuti di Pomezia andato in fumo nello spaventoso rogo del 5 maggio 2017. Un ordigno è stato infatti rinvenuto nell’area dove oggi sorge lo scheletro di ciò che rimane dell’originaria struttura; a rivelarlo è il PM di Velletri Luigi Paoletti che ha informato dell’accaduto la Procura nazionale e distrettuale antimafia di Roma. 

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L’ordigno, ancora attivo e rinvenuto nel corso delle operazioni di messa in sicurezza in uno degli ex uffici della Eco X, è già stato fatto brillare dagli artificieri. In questo modo sono potute ripartire le operazioni di messa in sicurezza del sito fermate immediatamente dopo il ritrovamento. Da capire ora chi e perché abbia deciso di posizionarlo lì (un gesto intimidatorio?), in un luogo visibile in modo tale – su questo non sembrerebbero esserci dubbi – da essere ritrovato. Per tale motivo sono stati acquisiti, si legge su Il Messaggero, anche i filmati delle telecamere di video sorveglianza per cercare di ricavarne elementi utili. 

Il ritrovamento dell’ordigno mantiene alta l’attenzione sulla malavita e sugli interessi della criminalità per quell’area: come a dire che quel terreno, ancora pieno zeppo di rifiuti e macerie, cela ancora più di un’ombra; il Sindaco di Pomezia ha dichiarato a proposito che il Comune «andrà avanti e non si farà intimidire». In attesa di capire chi, oltre all’attuale iniziale intervento di Piazza Indipendenza per la messa in sicurezza, si occuperà di bonificare il sito dell’incendio: un affare, in questo caso, da circa 6 milioni di euro.

 

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