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Anzio, grande flash mob contro la chiusura dei reparti di Ostetricia e Pediatria all’Ospedale Riuniti: anche Charlie Gnocchi di “Striscia” lancia l’appello

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Il 24 maggio, contro la chiusura dei reparti di Ostetricia e Pediatria degli Ospedali Riuniti di Anzio e Nettuno, ci sarà una flashmob in macchina. L’appuntamento è nel parcheggio dell’ospedale alle ore 11,30. Tutti i partecipanti con gli appositi dispositivi individuali, saranno chiusi nelle loro auto con un cartello con scritto il proprio pensiero sull’argomento e suoneranno il clacson alle ore 12 in punto.

Un segnale forte per far riaprire i reparti. Ad oggi la maggior degli utenti delle due città del Litorale, fanno nascere i loro figli ad Aprilia, che è sprovvista di un reparto di pediatria e ai Castelli divenuto in parte ospedale Covid-19. L’ospedale di Anzio, ha registrato zero contagi tra il personale medico infermieristico durante la pandemia, contrariamente ad altre strutture ed il concorso per l’assunzione di nuovi pediatri è ancora bloccato. I cittadini di Anzio e Nettuno, hanno il diritto di far nascere i loro figli nel presidio ospedaliero, che fa capo alle due cittadine

Anzio, flash mob al grido: #SalviamoIlDirittoDiNascereAlMare

L’evento è stato ideato da tre croniste del Litorale Natascia Malizia, Romina Malizia e Linda Di Benedetto, in seguito ai numerosi appelli alla stampa locale di tante future mamme costrette a partorire altrove o a portare i loro figli affetti da patologie in strutture distanti. 

Il loro commento: “Abbiamo deciso nel giorno della festa della mamma, di rendere pubblico quest’evento. Un modo di venire incontro alle tante donne che hanno scelto di mettere al mondo un figlio, nei comuni di Anzio e Nettuno. È fondamentale che i due reparti siano restituiti alle due città che contano oltre 100mila utenti, per la nascita e la tutela della salute dei bambini.” Ad unirsi al flashmob anche il 28 alle 12 anche l’ospedale di Velletri privato dei due reparti del punto nascita, come il Riuniti. L’iniziativa è stata sostenuta anche da Charlie Gnocchi di Striscia la Notizia che ha voluto mandare il proprio appello in un video.

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