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Omicidio Willy, parla Alessandro Bianchi. ‘Chi ha sbagliato deve pagare, ma non sono stati i miei fratelli’

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Fratelli Bianchi

E’ stato ospite di Barbara D’Urso, a Pomeriggio 5 nel corso della puntata in onda oggi, il fratello di Gabriele e Marco Bianchi  che sono attualmente in carcere.  Alessandro Bianchi, in diretta da Colleferro, è intervenuto per chiarire alcuni aspetti. 

Ricordiamo che per l’omicidio di Willy, il giovane di 21 anni pestato a morte a Colleferro solo perché aveva cercato di difendere un amico e di sedare una rissa, il gip di Velletri ha convalidato l’arresto per omicidio preterintenzionale in concorso per tutti e quattro i ragazzi accusati.  Confermato il carcere per i fratelli Marco e Gabriele Bianchi (24 e 26 anni) e per Mario Pincarelli ( 22 anni). Arresti domiciliari per il 23enne Francesco Belleggia. Ricordiamo che c’è anche un quinto indagato, un ragazzo di Velletri che era alla guida del Suv quella tragica notte tra il 5 e il 6 settembre, che è stato denunciato a piede libero per omicidio preterintenzionale.

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“Quando abbiamo saputo della morte di Willy per noi è stato tremendo. I miei fratelli erano lì quella sera, ma la discussione è iniziata prima che arrivassero i miei fratelli. Sono stati chiamati da altre due persone per andare via perché stava scoppiando una rissa. Chi ha sbagliato deve pagare in tutta questa situazione. Devono pagare tutti. Io non sto qui a fare il difensore. Io sono qui per dire che nei giorni passati si è parlato solo di Marco e Gabriele. Le cose sono state fatte in 4 e in 4 ne devono rispondere. Non posso dire che sono stati angeli. Io li conosco bene. Ci sto veramente male, come tutta la mia famiglia. Io so che non avrebbero mai attaccato un ragazzo così fragile. Io li ho visti, avevo capito che era successo qualcosa, non avrei mai immaginato l’identità del danno. Era successa una cosa così grave, disumana. Io non sto facendo il difensore. Chi ha sbagliato deve pagare. Io ho solo sentito che i miei fratelli dicevano ad uno dei due ragazzi (non sono riuscito a capire chi): “prenditi le responsabilità di quello che hai fatto”. Il famoso Suv è mio, ha 15 anni, è una macchina vecchia. Willy è stato spintonato, è cascato a terra e una delle persone gli ha dato dei calci in bocca, alla testa. Io non posso dire il nome di chi è stato. Saranno le forze dell’ordine. Quello che posso dire per certo è che non sono stati i miei fratelli. Dico quello che mi hanno detto tante persone. Aspettiamo le telecamere che confermano questa cosa. Il pensiero prima di tutto a quel ragazzino che non c’è più. La mia famiglia è distrutta per tutti”. 

 

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