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L’ udienza privata dell’ avv. Alessandro Pasquazi con S.S. Benedetto XVI: un evento importante per i Monti Prenestini

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Una giornata memorabile, quella di avantieri, lunedì 9 settembre 2019, per l’ avvocato Alessandro Pasquazi, che ha avuto l’ onore di essere ricevuto da S.S. Benedetto XVI, Sommo Pontefice Emerito, in Vaticano.

Di seguito, l’intervista che il giurista ha rilasciato al giornalista in firma.

Avvocato, introduca la narrazione di questa esperienza

«Anzitutto grazie. Ebbi modo di richiedere Udienza al Santo Padre Benedetto per presentargli il libro che nel 2009 scrissi sulla storia della Processione del Venerdì Santo a Cave che, risalente al 1879, è senza dubbio la manifestazione più importante della Città».

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«Grazie alla sollecitudine di S.E. Mons. Georg Genswein, Segretario particolare di Papa Benedetto, questo mio desiderio veniva accolto e ho vissuto, insieme a mia madre e ad un amico novello Sacerdote, un’esperienza unica, che credo irripetibile.  Abbiamo presentato il testo; quindi il Pontefice Emerito si è fatto passare gli occhiali ed ha sfogliato, con curiosità, il libro; chiedendo notizie su questa Processione. Ho argomentato di  Cave e di ciò che caratterizza la Sacra Rappresentazione tanto da farne l’emblema stesso della parte migliore della Città».

E’ terminata così l’udienza?

«No. Rappresentando i comuni sentimenti della comunità ecclesiale cavense, tenevo ad illustrare al Santo Padre Emerito una riproduzione della Venerata Immagine della Madonna del Campo, Patrona principale di Cave. Alla vista dell’Immagine i Suoi occhi hanno brillato ed immediatamente ha esclamato “E’ Bella, davvero bella”, nel mentre devotamente accarezzava l’effige della Vergine. Subito mi ha chiesto le origini, la storia della devozione ed è soccorso S.E. Mons. Genswein che proprio 4 anni fa invitammo a Cave il 27 aprile a presiedere il Pontificale e la Processione. Papa Benedetto ha voluto recitare un’Ave Maria in latino tenendo tra le mani l’Immagine della Madonna».

Una breve impressione sul Sommo Pontefice Emerito Benedetto XVI; se vuole!

Papa Benedetto, seppur con i segni fisici della veneranda età, ci ha accolto con il suo sorriso, umile, il suo sguardo penetrante e subito ha chiesto notizie sulla nostra provenienza, ben rammentando Palestrina, la sua storia e soprattutto il Principe della Musica».

Se non sono indiscreto, quali sono stati i temi salienti del colloquio con Benedetto XVI?

«Abbiamo parlato di diritto, di crisi vocazionale, di relativismo e ricordato il viaggio in elicottero il giorno della rinuncia, in quel rigido febbraio 2013, al ministero attivo petrino. In tutti i discorsi il Santo Padre è intervenuto con parole semplici ma profonde che aprono il cuore e la mente. Avevamo la percezione di avere difronte un Santo, una persona sospesa tra Cielo e Terra che ha ancora molto da dire e da dare: un faro che illumina la Chiesa e la Società in un tempo buio dove le persone sembrano aver smarrito il giusto cammino».

Giungendo ai saluti finali?

«Dopo circa 30 minuti il Santo Padre ci ha ringraziato per la visita a testimonianza di come la grandezza vada di pari passo all’umiltà assicurandomi che avrebbe letto con attenzione il libro e che avrebbe ricordato noi presenti e tutta la comunità di Cave e Diocesana nelle sue preghiere».

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